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Borse toniche grazie ai dazi. Milano bene ma tonfo Tim

FIRSTonline

Si avvia a chiudere in bellezza la settimana finanziaria grazie ai segnali sul fronte dei dazi: la guerra commerciale Cina-Usa sembra destinata a chiudersi nelle prossime settimane. Intanto, prende forza la corsa ai titoli di Stato della periferia europea, Italia in testa. Ma la Borsa di Milano, che pure avanza dello 0,8% sopra quota 19.600, è il fanalino di coda dietro Parigi +1,4%, Francoforte +1,2% e Madrid, la più vivace +1,5%. Londra, alla vigilia del voto sul piano B per la Brexit, avanza dell’1,2%. La sterlina di indebolisce a 0,877 su euro, dopo sei giorni consecutivi di apprezzamento. 

A spingere i mercati europei, dopo il rally in Asia, sono le rivelazioni di The Wall Street Journal sulla possibile rimozione da parte Usa di alcuni dazi sulle importazioni cinesi per spingere Pechino a concessioni più profonde nei commerci. L’idea è del Segretario del Tesoro, Steven Mnuchin che deve però affrontare la resistenza del rappresentante al Commercio Usa, Robert Lighthizer.  L’indiscrezione è stata successivamente smentita da un portavoce del Tesoro, ma i mercati non hanno perso l’impostazione rialzista.  

Il Btp si rafforza a 2,73% di rendimento, da 2,75% di ieri. lo spread scende a 248 punti base, minimo da fine settembre 2018. L’economia italiana, secondo un sondaggio di Reuters, crescerà debolmente quest’anno senza scivolare in recessione ma, sia l’andamento del Pil che quello dei conti pubblici, risulteranno essere peggiori rispetto ai target concordati dal governo con Bruxelles. Il consensus sulla crescita del Pil per l’intero anno in corso si attesta a 0,7% contro 1,1% di ottobre e 1,0% del target del governo, mentre il tasso di disoccupazione è destinato a restare oltre il 10%. 

Euro poco mosso a 1,138 su dollaro. Il petrolio tipo Brent è in rialzo dell’1% a 61,8 dollari. A Piazza Affari Eni +2,2%. JP Morgan alza il giudizio a Neutral. Aumentato anche il target price da 13,5 a 14 euro. Saipem +4%, ha ricevuto ordini per 1,3 miliardi di dollari in Arabia Saudita. Si tratta di lavori nel settore offshore. Tenaris +2%. 

A Piazza Affari è andata in scena la caduta di Telecom Italia -7%. La società ha avvertito ieri sera che negli ultimi tre mesi del 2018 l’Ebitda delle attività italiane segnerà un calo di circa il 5%, Il comunicato mette in guardia anche sul 2019. Si parla di “un andamento della performance operativa che sconta le dinamiche competitive che hanno impattato l’esercizio 2018, si prevede influiscano anche sul 2019, in particolare sul primo semestre”. Banca Imi sottolinea come l’annuncio sia stato del tutto inaspettato e giudica “deludenti” le indicazioni fornite dopo il cda. Mediobanca Securities non vede motivi per grossi cambiamenti sulle stime. “Adesso abbiamo la parte brutta della storia, mentre ancora non sappiamo quali azioni il nuovo Ceo intenda attuare”. 

Leonardo +3%: ieri la società ha annunciato di aver firmato un contratto da 293 milioni di sterline con il ministero della Difesa della Gran Bretagna. Stmicroelectronics +2%. Salgono le azioni delle società del comparto automotive: Pirelli +1,8%. Fiat Chrysler +1,2%. Brembo +1%. 

Prese di beneficio su Campari -0,2%, dopo il record storico di ieri. Positivi anche i finanziari. Tra banche Unicredit +0,8% e Intesa Sanpaolo +1,5%. Unipol Sai è in rialzo dello 0,3%. Nel gestito Banca Generali +1,8%.  

Nel resto del listino: 

Diasorin+1,4%. Kempen alza a Buy, target 90 euro. Salini Impregilo +3%. La Cassa Depositi e Prestiti potrebbe entrare in forze nel suo capitale, secondo Il Sole24Ore. Il governo si sarebbe messo alla regia di un piano di salvataggio del settore costruzioni: Salini Impregilo, dopo il rafforzamento, dovrebbe occuparsi in prima battuta di Astaldi +3%, poi delle altre aziende in difficoltà. In evidenza anche Digital Bros +4%. Gefran +3% e FieraMilano +2%.

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