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Borse 12 settembre in attesa del verdetto di Fitch sulla Francia. Mps e Mediobanca in rialzo del 3%

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Nella seduta del venerdì Piazza Affari puntella una settimana positiva, in cui ha più che difeso quota 42.000, guadagnando ancora oggi un altro 0,32%. Sugli scudi sempre le banche e soprattutto sempre quelle due che già erano protagoniste ieri e che hanno appena ufficializzato l’incorporazione: Mps +3,5%, Mediobanca +3,4%, nonostante Standard & Poor’s abbia posto sotto osservazione con implicazioni negative il rating Bbb+ a seguito dell’acquisizione del controllo da parte di Rocca Salimbeni. Sul Ftse Mib bene anche Banco Bpm +2% e Prysmian +1,7%, mentre le prese di beneficio penalizzano Stellantis -1,8%, dopo il rally (+9%) di giovedì in seguito alle incoraggianti dichiarazioni dell’Ad Filosa.

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Il testamento di Armani condiziona il lusso, occhi puntati sulla Francia per il rating di Fitch

Il lusso è condizionato dalla notizia del testamento di Giorgio Armani, che per la maison da lui fondata vorrebbe o l’ingresso in un grande gruppo come LVMH, oppure la quotazione in Borsa: l’indice FTSE Italia di tutti i titoli di moda e lusso cede oltre l’1%, Brunello Cucinelli perde lo 0,95% mentre Moncler alla fine sale dello 0,24%. Fuori dal listino principale crolla Ferragamo -3% e anche alla Borsa di Parigi chiudono in rosso L’Oreal e Essilux. A proposito di Borsa francese, anche oggi il CAC 40 era osservato speciale perché in serata, a mercati chiusi arriva il verdetto di Fitch sul rating transalpino, che probabilmente verrà declassato. Al momento l’agenzia attribuisce a Parigi un AA-, ma si rischia il declassamento a livello B, cioè al rango più basso dell’investment grade, come l’Italia. Nell’attesa, l’indice chiude sulla parità, mentre un po’ peggio fanno Francoforte e Londra.

Wall Street contrastata in attesa della Fed, ma continua il rally di Discovery

Oltre oceano Wall Street è contrastata: dopo il sospiro di sollievo sul dato dell’inflazione di ieri, ora le attese sono davvero tutte sulla riunione della Federal Reserve della settimana prossima, quando dovrebbe essere ufficializzato l’agognato taglio dei tassi d’interesse. Nel frattempo, il Dow Jones chiude la settimana in calo dopo il record di giovedì, mentre il Nasdaq nel pomeriggio italiano guadagna lo 0,4% e lo S&P 500 galleggia intorno alla parità. Protagonista di giornata sui listini statunitense è di nuovo Discovery che guadagna un ulteriore 15%, dopo aver chiuso in rialzo, ieri, di quasi il 29%, in seguito alla notizia – riportata dalla Cnbc – che Paramount Skydance (+15,5% ieri) fresca di fusione, starebbe preparando un’offerta per il takeover. Tira il fiato invece un altro protagonista della settimana finanziaria, Oracle, che alle 17h30 italiane perde il 4,7% dopo il +36% di mercoledì, nonostante un’altra buona notizia per il futuro (dopo i dati di due giorni fa): ha infatti annunciato un accordo da 300 miliardi di dollari con OpenAI.

Euro/dollaro, oro, petrolio e spread

Sul mercato dei cambi l’euro perde qualcosina rispetto al dollaro Usa, ma conferma ampiamente quota 1,17. Risale l’oro dopo la battuta d’arresto di ieri, ma non abbastanza da aggiornare il record: 3.645 dollari l’oncia il valore di oggi. Continua invece senza alcuna esitazione il momento rialzista del petrolio: il Brent vale 67,6 dollari al barile, mentre il Wti Crude torna sopra quota 63 dollari al barile. Pressoché stabile lo spread Btp Bund in area 84 punti base, col rendimento del Btp decennale italiano che risale un po’, al 3,55%. Resta alto anche quello dell’OAT francese, che aggancia il 3,5% e rimane con un differenziale vicinissimo agli 80 punti base rispetto al benchmark tedesco. Da segnalare fuori dai mercati principali la reazione della Borsa brasiliana alla notizia della condanna a 27 anni di carcere per l’ex presidente Jair Bolsonaro, ritenuto colpevole di tentato colpo di Stato: una decisione senza precedenti che ha fatto aprire il Bovespa di San Paolo in forte ribasso per il timore di una ritorsione di Donald Trump, amico e alleato di Bolsonaro, sui dazi.

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