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Borse 11 maggio: inflazione americana in calo ma ai mercati non basta e il Cds Brasile costa meno di quello sui bond Usa

Imagoeconomica

Scende, seppur di poco, ma scende. L’inflazione Usa, ad aprile scivola al 4,9%, ai minimi da due anni, al 5%. In particolare, si vedono i primi segnali di rallentamento per gli affitti, come confermano tra l’altro, le previsioni di Airbnb. Il Toro ringrazia, ma non esulta. A frenare l’ottimismo è il braccio di ferro a Washington sul tetto al debito federale. Alla fine, è l’opinione generale, repubblicani e democratici si metteranno d’accordo. Intanto, però, il Cds per assicurare i bond Usa contro il rischio default, e schizzano sopra il livello di Grecia, Brasile e Messico, Paesi che hanno subito più di un default.

Rallentano i prezzi anche in Cina

I prezzi rallentano anche in Cina: l’indice dei prezzi al consumo diffuso stanotte dall’ufficio nazionale di statistica di Pechino registra un incremento dello 0,1%, la variazione più debole da inizio 2021. Il consensus era +0,3%: nell’aprile dello scorso anno, con Shanghai in lockdown, l’inflazione era stata 0,7%.

prezzi alla produzione, arrivati al quarto mese consecutivo di variazione negativa, registrano un declino del 3,6%. Secondo Eric Zhou, capo economista di Bloomberg Economics questi dati lasciano alla banca centrale di Pechino la possibilità di allentare ulteriormente la stretta monetaria.

L’Asia non tiene il passo del Nasdaq. Sale il fatturato Toyota

Nonostante questi dati le borse dell’Asia Pacifico non tengono il passo di Wall Street, nel finale di seduta sono perlopiù poco mosse. In lieve calo l’Hang Seng di Hong Kong. Solo un modesto rialzo per l’indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen. Il Kospi di Seul è in rialzo dello 0,3%, sulla parità il BSE Sensex di Mumbai.

Invariato il Nikkei. Tra gennaio e marzo l’utile di Toyota è aumentato del 3% rispetto all’anno precedente grazie alle vendite e all’attenuarsi della crisi dell’offerta di chip.

I mercati Usa ringraziano la tecnologia. Il Nasdaq chiude con un rialzo superiore al punto percentuale a 12.306 punti, un livello che non vedeva da agosto 2022. L’indice FANG Plus, che raccoglie le prime dieci grandezze della tecnologia di Wall Street è cresciuto dell’1,90% a 6.370 punti, livello più alto da un anno. 

Solo +0,45% per l’S&P 500. Addirittura, in rosso il Dow -0,08%.

Microsoft scommette sulla fusione nucleare

Ancora in evidenza l’Intelligenza Artificiale. Alphabet +4,1% annuncia il lacio del servizio da parte di Google per risopndere all’avanzata di Microsoft +1,73%. Quest’ultima lancia una nuova sfida: tra cinque hanno una società. Helion, fornirà energia al colosso del software grazie alla fusione nucleare. 

Perde colpi Walt Disney – 4,8% nel dopo borsa dopo ave chiuso il secondo trimestre con ricavi a 21,81 miliardi di dollari (+13%). L’aumento dei prezzi delle sottoscrizioni a Disney+ ha compensato la perdita di 4 milioni di abbonati.

Treasury Note dieci anni 3,44% da 3,51%. ll calo dell’inflazione, quella core in particolare, non è così rapido come si sperava e ciò sta riducendo la prospettiva di un taglio dei tassi già quest’anno.

Europa, la discesa dei tassi può attendere 

Le borse dell’Europa, ieri tutte in ribasso, aprono in rialzo ma senza slancio: Parigi guida i listini con un guadagno dello 0,67%. Francoforte e Madrid dello 0,35%, più timida Londra con un +0,17%. Anche Milano è positiva con il Ftse Mib che guadagna + 0,24% a 27.331 punti.

In Eurozona. Bund tedesco 2,29% da 2,35%, BTP decennale 4,19% da 4,27%.

Il tasso di interesse di riferimento della BCE è vicino al picco, ma sono ancora necessari ulteriori “aggiustamenti”, ha detto Mario Centeno, membro del Consiglio direttivo della Bce, aggiungendo di prevedere che i tassi cominceranno ad allentarsi ad un certo punto del prossimo anno. “Ci stiamo avvicinando al tasso terminale”, ha detto Centeno in una conferenza stampa, aggiungendo che la Bce potrebbe raggiungere il picco a giugno o luglio. Oggi interverrà il membro tedesco della Bce Usabel Schnabel. 

Nuovo record negativo per il gas naturale

A favorire la lotta all’inflazione la continua discesa del prezzo del gas naturale 2,7% a 34,99 euro/mwh, sotto quota 35 euro per la prima volta da gennaio 2022. Da inizio anno -53%. La discesa è aiutata anche dal calo dei prezzi spot del GNL (gas naturale liquefatto) per la consegna in Asia settentrionale a giugno, al livello più basso degli ultimi due anni poiché la domanda per la ricostituzione delle scorte di Cina, Giappone e Corea del Sud rimane debole. 

Alle 13:00 la Bank of England dovrebbe annunciare un rialzo del costo del denaro di un quarto punto a 4,5%, ai massimi dal 2008. 

Enel, Scaroni vince per ko; in evidenza Iveco

Enel (+0,48%). Il governo ha ottenuto una decisa vittoria sugli investitori ribelli nell’assemblea di ieri chiamata a votare i vertici della società. Tutti e sei i candidati proposti dal Tesoro sono stati eletti nel consiglio di amministrazione, con Paolo Scaroni presidente. Una bella soddisfazione prima della sconfitta del “suo” Milan nel derby du Champions.

Iveco (-1,75%) batte le stime degli analisti e chiude il primo trimestre con ricavi consolidati pari a 3,4 miliardi di euro, in crescita dell’11,5% rispetto allo stesso periodo del 2022. L’ebit adjusted è pari a 162 milioni (60 milioni in più del primo trimestre 2022). Le prospettive finanziarie per il 2023 sono state aggiornate al rialzo: ebit adjusted consolidato tra 600 e 640 milioni di euro, ricavi netti delle attività industriali in aumento dal 3% al 5% sul 2022, liquidità netta a circa 2 miliardi.

Altre trimestrali all’esame oggi di Piazza Affari.

Nexi (-0,77%) chiude il primo trimestre del 2023 con 741,7 milioni di euro di ricavi, in crescita del 9% anno su anno. L’Ebitda è stato pari a 335,7 milioni, in crescita del 14% rispetto all’anno precedente. Al 31 marzo 2023, la Posizione finanziaria netta gestionale è pari a 5,51 miliardi e il rapporto PFN/Ebitda è pari a 3,3 volte. La società ha confermato la precedente guidance per il 2023. L’Ebitda è atteso in aumento del 10% e la leva finanziaria netta è prevista a circa 3,0 volte l’Ebitda.

Tim (-2,81%) chiude i primi tre mesi dell’anno con ricavi ed Ebitda in crescita, sostenuti dal miglioramento della tendenza domestica e dal contributo positivo delle attività brasiliane. L’indebitamento finanziario netto al 31 marzo è pari a 25,8 miliardi, in aumento di 0,5 miliardi rispetto al 31 dicembre 2022.

Banca Mediolanum (+0,61%) si aspetta di superare nel 2023 il target di margine di interesse da 700 milioni di euro, dopo aver più che raddoppiato il dato nel primo trimestre, e prevede un utile netto “ben superiore” a quello del 2022.

Tod’s (+4,29%) chiude il trimestre con un fatturato consolidato pari a 270,5 milioni di euro, in crescita del 23,2%, meglio delle aspettative. A livello di brand forti risultati per Tod’s (+24,4%) e Roger Vivier (+30,9%). Importante il contributo della Cina, in cui entrambi i marchi sono presenti, ciascuno con la propria rete di punti vendita nei più importanti ‘luxury mall’.

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Categories: Finanza e Mercati