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Borsa: petrolio in tensione, Saipem in volo ma il focus è su Mediaset

FIRSTonline

Rallentano a fine mattinata i listini europei dopo il volo di inizio settimana e nell’attesa del primo voto del Congresso sulla riforma fiscale Usa. Non favorisce il Toro nemmeno l’Ifo. In Germania l’indice sulla fiducia delle imprese tedesche si è attestato a 117,2 punti a dicembre. Il dato ha deluso leggermente il consenso degli economisti che si aspettavano una lettura a 117,5 punti. A Milano l’indice Ftse Mib -0,4% viaggia sotto la parità attorno a quota 22.300 punti. Stesso copione per Parigi e Francoforte in calo dello 0,1%. In terreno positivo Madrid +0,24% che scommette sull’esito anti-secessione del referendum in Catalogna. Londra +0,6%.

Tra i titoli in evidenza sui listini europei spiccano i chips. Dialog Semiconductor balza di quasi il 10% dopo che Tsinghua ha aumentato ulteriormente la sua quota nella società portandola al 9%. Ams, altro produttore di chip, sale del 3,7%. A Piazza Affari Stm perde lo 0,1%.

Ryanair segna +4,7% dopo sei sessioni di ribasso a seguito della decisione dell’azienda di riconoscere i sindacati.

Poco mosso anche il mercato obbligazionario: Bund a 0,31%, Btp in calo a 1,78% in attesa delle operazioni di concambio dei titoli da parte del Tesoro. Lo spread è sceso sotto quota 150: venerdì era salito fino a 152 punti.

Il petrolio Brent è in rialzo di circa mezzo punto a 63,68 dollari il barile. A spingere i prezzi all’insù contribuiscono la chiusura dell’oleodotto Forties nel Mare del Nord, i tagli alla produzione dei paesi Opec e l’aspettativa della quinta settimana consecutiva in calo per le scorte negli Stati Uniti.

Pesa sul rialzo dei prezzi del petrolio anche la notizia di uno sventato attentato missilistico contro il palazzo reale Saudita a Riad, rivendicato dagli estremisti yemeniti.

Saipem +3,73% si conferma il titolo leader di Piazza Affari, in scia ai movimenti importanti nell’industria del settore. Stanotte è stata annunciata l’offerta, tutta in carta, di Mc Dermott su Chicago Bridge. Controvalore dell’operazione circa 6 miliardi di dollari.

Eni +0,1%. La ripresa della produzione a Goliat, la cessione in Ungheria, l’accordo con Sonatrach e l’atteso avvio di Zohr in Egitto si traducono in giudizi positivi da parte delle investment bank. Mediobanca Securities assegna al titolo un giudizio outperform e un prezzo obiettivo di 20 euro, ricorda anche che il ceo di Rosnet ha annunciato che è iniziata un’esplorazione, condotta in partnership con Eni, nella parte russa del mar Nero e il risultato sarà comunicato nel secondo trimestre 2018.
Tenaris -0.8%.

Tra le utilities Snam -0,3%. Credit Suisse dice di comprare il titolo, il target price sale a 4,60 euro, da 4,20 euro. Italgas -1,4%, lo stesso broker taglia la raccomandazione a Neutral da Outperform.

Enel -1,65%. Stamattina Macquarie ha tagliato la raccomandazione a Neutral da Outperform: per il broker australiano è arrivato il momento di incassare i profitti dopo il lungo rally. Il gruppo e la controllata olandese Enel Finance International hanno firmato una nuova linea di credito revolving da 10 miliardi di euro, che sostituisce la precedente linea da 9,44 miliardi.

Mediaset +0,62%. La causa civile con Vivendi è stata aggiornata al 27 febbraio prossimo, per dare tempo alle parti di cercare una mediazione. In quella data, si discuterà sulla riunione delle due cause, a meno che le parti non trovino un accordo extragiudiziale. Mediobanca Securities ha confermato il rating outperform e il target price a 3,76 euro perché l’azione è conveniente a questi prezzi dal momento che scambia a sconto di oltre il 20% rispetto ai competitor. Il broker ha aggiunto che le sue stime inglobano solo parzialmente l’accordo con la società francese, mentre non tengono conto della possibile intesa con Telecom Italia (+0,75%) sui contenuti.

Tlc in terreno positivo grazie anche ad una nota in cui Morgan Stanley afferma che il comparto può fare bene nel 2018 grazie a decisi tagli alla spesa. Quest’anno le telco sono state tra le peggiori con un ribasso da gennaio 2017 ad oggi del 2,5%.

Fiat Chrysler +0,4%. Stamattina gli analisti di Jefferies hanno alzato il prezzo obiettivo sul titolo a 24 dollari (20 euro), confermando il giudizio Buy. Ferrari -0,6%.

Tra le banche brilla Bper Banca +3,1%: Citigroup la annovera tra gli istituti europei che potrebbero fare operazioni di merger. Stesso giudizio per Banco Bpm +3%.

Unicredit -0,3%, Intesa -0,7%.

Dallo studio di Mediobanca 2016-2017 sui maggiori istituti italiani ed europei emerge che i ricavi sono saliti per il trading. Scende negli ultimi tre anni l’incidenza dei derivati sull’attivo, ai minimi con Intesa e Unicredit (da 11,9% a 8,1%), contro una Germania al 24,3% (era il 34,9%) e il Nord Europa al 21,8% (da 26,6%).

In rosso Yoox -3,8%

Affonda Trevi, in asta dopo un calo di oltre il 10%. Il Cda ha deliberato ieri di avviare le attività per la definizione di un‘operazione di rafforzamento patrimoniale, compresa la possibilità di un aumento di capitale e ha intanto rinviato nuovamente l‘approvazione dei dati del terzo trimestre, attesa entro febbraio. Banca Akros ha sospeso il target price (il rating resta neutral) visto che il piano di rafforzamento patrimoniale porterà a un’elevata diluizione. Equita ha confermato il rating reduce e il target price a 0,58 euro così come Mediobanca Securities underperform con un target price a 0,33 euro

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