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Borsa ed effetto Turchia: Intesa e Unicredit in recupero

Nel 2006 le aziende italiane in Turchia erano meno di 500. All’inizio di quest’anno hanno superato quota 1000. La Turchia è diventata anche per le imprese italiane un mercato di riferimento: Ankara è oggi il sesto mercato di sbocco nel made in Italy nel mondo, il secondo dopo gli Usa al di fuori dell’Unione Europea.
Tuttavia, le ultime violenze in Turchia potrebbero far cambiare tale scenario.

È interessante vedere se e quali conseguenze il crollo della Borsa turca sta avendo sulle imprese italiane operanti in Turchia. Dall’elenco fornito dall’Istituto Nazionale per il Commercio Estero, le quotate in Borsa sono poco ma tra queste spiccano aziende quali Unicredit, Intesa Sanpaolo, Generali Assicurazioni, Eni Spa, Fiat, Finmeccanica e Pirelli, da tempo presenti nel territorio turco.

Come hanno reagito tali aziende al ko della Borsa turca?
Generali, Pirelli, Fiat, Eni e Finmeccanica non hanno registrato ingenti perdite sul mercato, con variazioni del titolo in linea su quanto successo sul mercato e fortemente influnzato dalle diverse situazioni delle varie aziende. Diverso è il caso delle banche italiane.

Intesa-San Paolo, ha registrato nella giornata di ieri una perdita dell’1,9%, notevolmente maggiore rispetto a quanto successo sul mercato (che ha registrato un -0,9%). ma oggi appare in netto recupero

Unicredit possiede il 41% dell’istituto turco Yapi Kredi Bank, che a sua volta rappresenta il 16% della capitalizzazione del titolo di Piazza Cordusio. Nel bilancio di Unicredit figurano, infatti, portafogli di titoli di Stato turchi per 3,3 miliardi di euro e impieghi nel paese per 15 miliardi di euro. Questo ha naturalmente avuto conseguenze negative sul titolo che ha registrato una diminuzione del 2,3% nella giornata di ieri; effetto che è stato facilmente superato con il calo dello spread registrato oggi e che ha portato il titolo Unicredit a 4,33 euro in linea con le altre banche italiane.

Ad eccezion fatta per le banche, la situazione in Turchia sembra non aver avuto finora effetti di rilievo sulle imprese italiane quotate in Borsa, il cui andamento è influenzato maggiormente da altre varibaili come nel caso di Pirelli (vedi Camfin) e Generali (vedi cessione di asset in Usa).

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Categories: Finanza e Mercati