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Borsa di Francoforte: la regina è Rheinmetall, +164% nel 2025 grazie al riarmo tedesco ed europeo

Imagoeconomica

La Borsa di Francoforte ha la sua regina del 2025 e si chiama Rheinmetall. Dall’inizio dell’anno, le azioni del colosso tedesco della difesa sono balzate del 164,4%, mentre il rialzo su base annua sfiora il 192%. A spingere il titolo è il clima internazionale segnato da guerre e tensioni geopolitiche, in primis il conflitto in Ucraina, che ha portato Germania ed Europa a rafforzare le proprie capacità militari. Tra programmi nazionali, iniziative comunitarie e impegni di spesa della Nato, il comparto difesa è tornato sotto i riflettori degli investitori.

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Rheinmetall: da officina di munizioni a gigante della difesa

Fondata nel 1889 a Düsseldorf da Heinrich Ehrhardt, Rheinmetall ha iniziato come piccola officina per produrre cannoni e tubi senza saldatura, ottenendo presto importanti contratti militari. L’azienda cresce rapidamente: negli anni della Prima guerra mondiale arriva a 8.000 dipendenti, e dopo il conflitto diversifica la produzione verso locomotive, macchine agricole e macchine da scrivere a causa delle restrizioni del Trattato di Versailles. Negli anni Trenta, con la fusione con Borsig, diventò Rheinmetall-Borsig AG e partecipò al riarmo tedesco. Bombardata durante la Seconda guerra mondiale, la produzione militare riprese solo nel 1956, quando la società torna a operare come Rheinmetall AG. Oggi il gruppo, con divisioni in armamenti e automotive, stabilimenti in Germania e Italia, e joint venture come Leonardo Rheinmetall Military Vehicles, resta uno dei principali attori europei nei sistemi di difesa e nei componenti ad alta tecnologia.

Rheinmetall, regina del Dax: boom da riarmo tedesco ed europeo

Il 2025 è l’anno d’oro per il titolo, spinto dal maxi piano di riarmo da 400 miliardi di euro approvato a marzo dal Bundestag, che archivia decenni di prudenza militare tedesca. A supporto anche il programma europeo ReArm Europe, studiato per rafforzare l’industria bellica e coordinare gli acquisti tra i Paesi membri, e l’annuncio Nato di voler alzare la spesa militare al 5% del Pil, più che raddoppiando l’attuale 2% (di cui circa 1,5 punti percentuali destinati a infrastrutture civili collegate). Questo contesto ha alimentato un clima di cauto ottimismo tra gli investitori, con Rheinmetall considerata tra le aziende meglio posizionate per beneficiare del riarmo europeo.

Nelle ultime settimane, però, qualche segnale di rallentamento: i conti del secondo trimestre hanno deluso le attese su ricavi e margini. La ricalibrazione della strategia industriale tedesca e ritardi nei budget hanno rinviato ordini chiave. A pesare anche le incertezze geopolitiche, tra cui l’accordo Usa-Ue su dazi e forniture di armi e il previsto incontro tra Vladimir Putin e Donald Trump in Alaska, che potrebbe ridurre la percezione di urgenza del riarmo. Ieri, comunque, il titolo ha chiuso in rialzo del 2,18%.

Borsa di Francoforte: chi brilla oltre Rheinmetall

La performance di Rheinmetall surclassa quella degli altri big del Dax, ma il 2025 vede brillare anche altre storie di successo. Commerzbank, la quarta banca più grande della Germania dopo Deutsche Bank, DZ Bank e KfW, registra un +136,76% da inizio anno (+199,27% su anno), sostenuta da una crescita a doppia cifra della redditività nel secondo trimestre e dal rialzo della guidance 2025. La banca è però al centro dei riflettori anche per la scalata di Unicredit, salita al 20,17% dei diritti di voto (29,34% includendo strumenti finanziari). La mossa, tuttavia, ha incontrato la ferma opposizione del governo tedesco, deciso a mantenere l’istituto indipendente e a scoraggiare qualsiasi acquisizione da parte del ceo Andrea Orcel.

Siemens Energy, specializzata in soluzioni per la produzione e trasmissione di energia, cavalca la domanda di infrastrutture e transizione verde (+93,71% da inizio anno, +298,38% su anno). Deutsche Bank, il principale istituto bancario tedesco, guadagna +83,91% da inizio anno (+132,44% su anno) beneficiando del miglior primo semestre dal 2007. Infine, Heidelberg Materials mette a segno un +70,73% (+133,98% in un anno), trainata da maxi piani infrastrutturali da 600 miliardi in dieci anni e di un utile record di 1 miliardo nel trimestre.

Questi cinque titoli sono i veri protagonisti del Dax 2025, confermando Francoforte (+20,8% da inizio anno) tra le piazze azionarie più brillanti d’Europa, dopo Madrid e Milano.

Dax: i titoli peggiori di Francoforte da inizio 2025

Se sul fronte dei rialzi Francoforte può vantare storie eclatanti, tra i fanalini di coda spiccano alcuni cali. Adidas ha perso il 29,02% da inizio anno, zavorrata dall’incertezza sui dazi Usa, dalla debolezza dei mercati finali e dal rafforzamento dell’euro che erode i ricavi esteri. Zalando (-26,91%), soffre previsioni riviste al ribasso e forte concorrenza nell’e-commerce. Symrise, leader nella produzione di aromi e fragranze, arretra del 23,49% risentendo del rallentamento della domanda globale che ha spinto il gruppo a tagliare la guidance di crescita 2025, nonostante margini in aumento e un piano di efficienza da 40 milioni di euro. Anche Porsche segna un -21,75%, con utili in calo del 40% e un nuovo piano di tagli ai costi per affrontare la crisi del settore auto e il rallentamento dell’elettrico.

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