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Borsa: banche, utility, industria. Il Toro va alla carica

FIRSTonline

In forte rialzo fin dall’apertura le Borse europee dopo l’esito, in linea con le previsioni, del voto americano. A sostenere l’ottimismo contribuisce il buon andamento della produzione industriale tedesca a settembre, cresciuta dello 0,2% su base mensile, meglio delle attese, che prevedevano un andamento invariato. Ciò rasserena sullo stato di salute della zona euro. Milano è tra le Borse più vivaci: alle 13 l’indice avanza dell’1,6% oltre quota 19.500, meglio con Parigi e Francoforte, entrambe in rialzo dello 0,9%. Fa ancora meglio Madrid (+1,8%), bene anche Londra +1,1%.

L’euro guadagna terreno nei confronti del dollaro, riportandosi sopra la soglia di 1,145 a 1,1453. L’esito delle elezioni di midterm, secondo la maggior parte degli analisti, innescherà un calo dei tassi reali e delle quotazioni del dollaro, “dato che le probabilità di un ulteriore taglio fiscale diminuiranno”, hanno spiegato gli esperti di Ing. La debolezza della moneta Usa avvantaggia valute emergenti: sale lo yuan ma anche il peso messicano ed il rublo.

Recupera posizioni il Btp mentre si allontana il rischio di una crisi politica: il rendimento del decennale scende di 7 punti base a 3,32%, da 3,39% di ieri. Spread a 288.

Continua a rallentare il prezzo del petrolio: stamane tratta a 72 dollari il barile, 14 dollari in meno dei massimi di periodo toccati in ottobre. La discesa dei prezzi è accompagnata da un rimbalzo dei margini di raffinazione del petrolio in area Mediterraneo, scesi molto nel corso dell’estate. Saras +1,16%. Eni +2,28%. Saipem allunga +2,06%.

Sono tutti in terreno positivo i titoli del paniere principale. Dopo un avvio negativo si è adeguata anche Ubi +0,2%. L’istituto ha chiuso il terzo trimestre con 1,6 milioni di euro di utile, anche a seguito degli oneri straordinari e delle perdite generate dalla cessione dei crediti in sofferenza. In lieve calo il margine di interesse a 452 milioni. Bper +1,8%

Avanza Unicredit +1,17% alla vigilia della trimestrale.

Continua il rally di Intesa +2,57% dopo i conti: secondo Mediobanca Securities si tratta di “una banca felice in un contesto infelice”. Bank of America Merrill Lynch conferma il rating Buy ed un target di 3 euro e mantiene il titolo nella conviction buy list.

Anche Campari +3,31% avanza in scia al giudizio degli analisti sui conti annunciati ieri: sale il target price di Jefferies (a 7 euro da 6,70), Rbc (a 6,60 euro da 5,70) e Bofa Merril Lynch (a 7,50 euro da 6,20). In grande spolvero Poste (+3,25%)

Telecom Italia +0,60% alla vigilia dei conti. La controllata Tim Brasil ha chiuso il terzo trimestre con ricavi in linea con le attese e un ebitda in aumento del 9,8%.

Tra le trimestrali spiccano:

  • Enel +1,7% che ha chiuso i primi nove mesi con un utile ordinario di 2,88 miliardi, in crescita dai 2,583 miliardi dello stesso periodo del 2017. Nel terzo trimestre l’Ebitda è salito del 13% anno su anno a 4,27 miliardi di euro, al netto delle voci non ricorrenti, la crescita è del 4%. Conferma i target per il margine lordo e il risultato netto, ma annuncia la revisione al rialzo della stima di indebitamento netto previsto a fine anno. La società presenta il piano industriale il 20 novembre.Snam Rete Gas +1,96%. Nel terzo trimestre l’Ebit si attesta a 361 milioni di euro, leggermente meglio delle attese. Il piano industriale al 2022 prevede investimenti per 5,7 miliardi di euro, mezzo miliardo in più del vecchio piano, sopra le aspettative.  La società si aspetta di pagare l’anno prossimo un dividendo di 0,226 euro, meglio del previsto.

Tra gli industriali avanza Pirelli +2,9%: La Corte d’Appello di Milano ha assolto Marco Tronchetti Provera dalla vicenda Kroll perché il fatto non costituisce reato. In ascesa del 2,3% circa Cnh Industrial in attesa dei conti, così come Brembo +0,2%. Salgono anche Leonardo +1,9% e Fiat Chrysler +2,4%.

Da rilevare anche il balzo di Falck Renewables +6,8% e di Tiscali + 17,91%. Fastweb sta studiando un rilancio mettendo sul piatto un prezzo più alto (30-40 milioni di euro) e maggiori assunzioni (oltre alle 34 già concordate, altre dieci) per concretizzare l’intesa da 150 milioni conclusa in estate.

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