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BORSA 11 OTTOBRE – Giallo sull’apertura della Germania al debito comune per l’energia

Foto di FelixMittermeier da Pixabay

Apertura in ribasso per le Borse europee in attesa di Fed e inflazione. Sale il dollaro per il primo giorno consecutivo, giù il petrolio. A Milano decolla Mps, va avanti (a fatica) il piano Tim 

Un ballon d’essai o una bufala? Ieri pomeriggio Bloomberg ha rivelato che il cancelliere tedesco Olaf Scholz avrebbe aperto all’ipotesi dell’emissione di debito comune all’interno dell’Unione europea per affrontare la crisi energetica, con fondi sborsati sotto forma di prestito e non di sovvenzioni, secondo il modello Sure caldeggiato da Italia e Francia. 

Il cambio di rotta, spiega l’agenzia, servirà a far passare a Bruxelles il piano di aiuti da 200 miliardi di euro che, tra l’altro prevede il pagamento della bolletta di dicembre a tutti i tedeschi. La notizia ha avuto un effetto immediato sullo spread, sceso a 227 punti (-12) sui minimi da tre settimane. 

Peccato che in serata sia arrivata la smentita dal ministro delle Finanze di Berlino Christian Lindner, il mastino della Fdp sonoramente sconfitto nel voto di domenica in Bassa Sassonia. Resta la sensazione che qualcosa nell’Unione Europea si stia finalmente muovendo. Lo scoop di Bloomberg ha avuto comunque il merito di dare una scossa ai mercati, rassegnati a subire i venti di guerra che soffiano sulle città dell’Ucraina ed i diktat delle banche centrali. 

Apertura in rosso per l’Europa. Soffre il Regno Unito

Oggi le borse dell’Europa dovrebbero aprire in ribasso, il future dell’indice EuroStoxx 50 perde lo 0,5%.

Piatto ieri l’azionario europeo: Milano-+0,06%, Francoforte +0,01%. Fa eccezione Londra -0,41% Il ministro delle Finanze britannico, Kwasi Kwarteng, ha anticipato al 31 ottobre la presentazione del budget fiscale. Intanto la Bank of England fa sapere di poter mettere in campo altri 60 miliardi di sterline per affrontare il caos sui mercati dalla manovra di bilancio del governo Truss. 

Futures Usa in ribasso. Nasdaq ai minimi da luglio  2020 

Il future dell’indice S&P500 è in calo dello 0,4%. Ieri Dow Jones -0,32%, S&P 500 -0,75%, Nasdaq -1.04%

Ieri l’indice Philadelphia Semiconductor (Soxx) che comprende tutti i più grandi nomi del settore chip, ha perso il 3,4% a 314 punti, minimo degli ultimi due anni dopo i divieti dell’amministrazione ad esportare in Cina una serie di chips con immediato impiego militare. 

Si levano i primi dubbi sulla strategia scelta dalla Fed. La vicepresidente Lael Brainard ammette che la frenata dell’economia potrebbe essere superiore al previsto. Jamie Dimon di JP Morgan dà per certa la recessione, accompagnata da un ulteriore calo del 20% dei listini azionari. Intanto il Nobel va a Ben Bernanke, il banchiere che grazie ai tassi bassi ha evitato il tracollo dopo Lehman Brothers.  

Cala l’appeal del debito Usa per Cina e Giappone 

Ha riaperto dopo la festività del Columbus Day, il mercato delle obbligazioni degli Stati Uniti. Il Treasury Note a dieci anni è appena sotto quota 5%, livello di rendimento che non si vedeva dal 2010. Il biennale, a 4,34%, torna a rivedere il rendimento del 2007.

Perde però appeal il debito americano sceso a 23.700 miliardi di dollari a fronte dei disinvestimenti dei fondi pensione giapponesi e del Tesoro cinese.

Sale il dollaro, gli Usa scatenano la guerra dei chips: Taiwan -4%

Il dollaro è al quinto giorno consecutivo di apprezzamento ed in Asia lo yen è in prossimità dei livelli che di recente hanno provocato l’intervento della banca centrale del Giappone. Euro -0,3% a 0,969.

In Asia Pacifico ha riaperto con un forte ribasso la borsa di Taiwan, -4%. Il peso massimo del listino, Taiwan Semiconductor Manufacturing Company, perde oltre il 7% per effetto delle nuove restrizioni alla vendita di chip a società cinesi.  

Per la stessa ragione, scendono anche altri due colossi dell’industria dei chip, Samsung Electronics e SK Hynix.

Il Kospi di Seul è in ribasso del 2,2%. Nikkei di Tokyo -2,6%, Hang Seng di Hong Kong -1,5%. L’indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen è in rialzo dello 0,3%.

Evergrande cede a Londra la casa più cara del mondo 

A meno di una settimana dall’inizio del Congresso del partito comunista, arriva la notizia che il patron di Evergrande, il colosso immobiliare da cui è iniziata la crisi del mattone, ha finalmente deciso di vendere Knightsbridge Mansions, la casa londinese che affaccia su Hyde Park, comprata tre anni fa per 233 milioni di sterline. 

Cala il petrolio, precipita il gas a 144 euro

Brent a 95,7 dollari  Wti a 90,70. Il petrolio apre in ribasso dello 0,6%, secondo ribasso consecutivo. I casi di Covid-19 in Cina hanno raggiunto il livello più alto da agosto. Dietro le quinte, stanno proseguendo le trattative tra Usa e Venezuela per consentire al paese di tornare sul mercato. Gli Usa avrebbero accelerato i colloqui in risposta alla decisione “sgradita” presa dall’Opec + di diminuire la produzione giornaliera di greggio di 2 milioni di barili.

Il Gas europeo riparte da 154 euro per mwh. Ieri è sceso fino a 144 euro, il prezzo più basso da giugno. Dall’inizio della guerra in Ucraina la quantità di gas russo importata dall’Italia è scesa ai minimi dal 1990. Nel 2021 sono arrivati dalla Russia poco più di 29 miliardi di metri cubi di gas, pari al 40% delle forniture totali. A fine 2022 si scenderà a circa 11 miliardi di metri cubi, livello che non si vedeva da trent’anni.

In Piazza Affari: decolla Mps, va avanti (a fatica) il piano Tim 

Oggi si riunisce il cda di Monte Paschi e dovrebbe arrivare per l’occasione la firma del contratto di assistenza e garanzia dell’aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro. Le banche del consorzio sono chiamate a farsi carico di una quota che potrebbe arrivare a 900 milioni di euro. Il Tesoro, azionista di maggioranza, metterà nella ricapitalizzazione 1,6 miliardi di euro.

Tim sta andando avanti con quanto previsto nel piano industriale e ha quindi varato un Comitato per coordinare le attività previste per la messa a punto del nuovo assetto: lo Steering Committee Tim Delayering, avrà l’obiettivo di garantire il governo e il coordinamento delle iniziative legate al progetto dell’ad Labriola. . Il gruppo di lavoro servirà quindi a coordinare le attività e le analisi relative al progetto di riassetto del gruppo che prevede la separazione delle attività legate all’infrastruttura fissa, che potranno confluire in NetCo, da quelle dei servizi che andranno in Tim Consumer e Tim Enterprise. Quest’ultima potrebbe essere venduta ad una valutazione di circa 11 miliardi di euro, la gara per la cessione di una quota intorno al 40% dovrebbe partire a breve. 

Eni ha avviato la produzione di due campi a gas del Berkine Sud, in Algeria, operata con Sonatrach, con 1 milione di standard metri cubi al giorno di gas, prevedendo di raggiungere i 2 milioni di metri cubi entro la fine dell’anno.

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