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Bonus asilo nido, cosa cambia dal 2026: importi, requisiti e strutture. Tutte le novità nella circolare Inps

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Il bonus asilo nido 2026 cambia volto e diventa più ampio: dal prossimo anno il contributo non sarà più riservato soltanto agli asili nido pubblici e privati autorizzati, ma sarà valido anche per micronidi, sezioni primavera e alcuni servizi educativi domiciliari. La novità è stata chiarita dall’Inps con la circolare n. 123 del 5 settembre 2025, dopo l’approvazione del decreto “omnibus” 95/2025.

Cos’è il bonus asilo nido

Il bonus è stato introdotto con la legge 232/2016 per i bambini nati dal 1° gennaio 2016. Si tratta di un contributo annuale, fino a undici mensilità, che copre le rette di asili nido o, in alternativa, garantisce un sostegno a domicilio per i bambini sotto i 3 anni con gravi patologie croniche. L’importo iniziale era di 1.000 euro, ma negli anni è cresciuto in base all’Isee e alla composizione del nucleo familiare.

Bonus asilo nido 2026: importi aggiornati e fasce Isee

Gli importi cambiano a seconda della data di nascita del bambino. Per i bambini nati dal 1° gennaio 2024, il contributo massimo è di 3.600 euro all’anno, suddiviso in undici rate mensili (dieci da 327,27 euro e una da 327,30 euro) per chi presenta un Isee fino a 40mila euro. Le famiglie con Isee superiore alla soglia o in assenza di attestazione ricevono 1.500 euro all’anno, suddivisi in rate da circa 136 euro.

Per i bambini nati prima del 2024 restano tre fasce di contribuzione: fino a 3.000 euro per chi ha un Isee fino a 25mila,99 euro, 2.500 euro per chi si colloca tra 25.001 e 40mila euro e 1.500 euro per chi supera questa soglia o non presenta l’indicatore. Anche in questo caso il pagamento avviene in undici rate mensili di importo proporzionato.

Bonus asilo nido: estensione del contributo a nuove strutture

Dal 2026 il bonus coprirà:

  • Micronidi, che accolgono bambini dai 3 ai 36 mesi
  • Sezioni primavera, per bambini dai 24 ai 36 mesi, in continuità con il percorso educativo 0-6 anni
  • Spazi gioco e servizi educativi domiciliari riconosciuti a livello regionale

Restano escluse le spese per centri ricreativi, prescuola e post-scuola, non considerati parte dell’educazione alla prima infanzia.

Bonus asilo nido: come funziona la domanda

Un’altra innovazione di rilievo riguarda le modalità di richiesta. Dal 1° gennaio 2026 entra in vigore la cosiddetta ultrattività delle domande: una volta presentata e accolta, la domanda resterà valida anche per gli anni successivi fino ad agosto dell’anno in cui il bambino compie tre anni. Questo significa che i genitori non dovranno più ripetere la procedura ogni anno, ma basterà confermare i requisiti e prenotare le mensilità relative al nuovo anno scolastico.

Documenti necessari per richiedere il bonus asilo nido

Per accedere al bonus asilo nido è obbligatorio allegare la ricevuta di almeno una retta pagata. Nel caso di asili pubblici che prevedono il pagamento posticipato, è sufficiente dimostrare l’iscrizione o l’inserimento in graduatoria del bambino. Per ottenere invece il contributo domiciliare, destinato ai piccoli che non possono frequentare le strutture a causa di gravi patologie croniche, è necessaria una certificazione del pediatra che attesti l’impossibilità di frequenza per l’intero anno solare.

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