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BoE: “Con Brexit spinta su inflazione”

La Brexit è un “esempio unico di deglobalizzazione che colpirà l’economia britannica, portando a pressioni inflazionistiche e pesando sugli investimenti”. Così è intervenuto nella giornata di lunedì Mark Carney, Governatore di Bank of England, nel corso della riunione del Fondo Monetario. 

Con le trattative sull’uscita in fase di stallo, le conseguenze politiche della Brexit stentano ancora a comprendersi. La Bank of England sarà chiamata nelle prossime settimane a prendere decisioni importanti, abbandonando forse le politiche monetarie ultraespansive. Sembra dunque scontato che la Bank of England a breve alzerà i tassi di interesse, tentando di fermare il deprezzamento della sterlina. 

Carney ha sottolineato che nonostante l’intenzione della Brexit non fosse quella di lasciare il Regno Unito staccato dal resto del mondo, questo sarà probabilmente lo scenario del prossimo futuro, dato che le reti commerciali con l’Europa si sono deteriorate, e quelle con gli altri Paesi sono ancora in fase di sviluppo. 

Il Governatore dell’istituto centrale britannico ha dichiarato che “potrebbe essere necessario, nel corso dei prossimi mesi, un aumento dei tassi di interesse”.  In generale, Carney ha spiegato che a livello globale, ovvero anche al di fuori del Regno Unito, “l’equilibrio dei tassi di interesse è verso l’alto”.

Intanto, un sondaggio Reuters fra 123 società che danno lavoro alla maggior parte dei lavoratori della City ha evidenziato che circa 10mila posti di lavoro saranno spostati fuori dal Regno Unito o creati oltremanica nei primi anni dalla Brexit se alla Gran Bretagna verrà negato l‘accesso al mercato unico europeo. 

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