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Benzina e diesel: le misure del Governo per frenare gli aumenti. Ma i gestori reagiscono: “Nessuna speculazione, ecco la verità”

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Il taglio delle accise sui carburanti varato dal Governo Draghi non tornerà, ma arriveranno delle misure di “trasparenza” e un tetto agli aumenti di benzina e diesel per i distributori in autostrada. Questo quanto stabilito martedì sera dal Consiglio dei ministri riunitosi allo scopo di porre un freno all’aumento del costo di benzina e diesel che sta impattando sulle tasche dei cittadini.

Benzina e diesel: cosa sta succedendo

Fino al 31 dicembre 2022 era in vigore uno “sconto” sulle accise che pesano sui carburanti. Lo aveva introdotto il Governo Draghi nel tentativo di calmierare i rincari cominciati con l’esplosione della guerra della Russia in Ucraina. Il Governo Meloni ha deciso però di non rinnovare il taglio delle accise. Il motivo? Costa 1 miliardo di euro al mese e i soldi per finanziare la misura non ci sono più, ha detto chiaramente il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. 

Da inizio anno, dunque, i prezzi sono schizzati all’insù, un incremento che il Governo ha attribuito a una presunta “speculazione”, ma che in realtà si deve soprattutto al mancato rinnovo degli sconti in vigore lo scorso anno. In base all’ultimo monitoraggio del ministero dell’Ambiente, infatti, attualmente i prezzi medi applicati sono in linea con gli aumenti conseguenti ai rialzi delle accise.  

Secondo la Guardia di Finanza, la speculazione, se c’è, non riguarderebbe tanto i distributori alla pompa ma l’intera filiera, a cominciare dalle compagnie petrolifere. Repubblica riferisce infatti che, sotto la lente sarebbero finiti in particolare gli stoccaggi, che permetterebbero di lucrare sugli aumenti al momento giusto e di influire sulle dinamiche di formazione del prezzo. Lo avrebbe riferito ieri il comandante generale della Guardia di Finanza, generale Giuseppe Zafarana alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti nel corso di un vertice a Palazzo Chigi. Anche il presidente dell’Antitrust, Roberto Rustichelli, ha scritto a Zafarana, chiedendo “di acquisire la documentazione inerente ai recenti controlli effettuati sui prezzi dei carburanti, con particolare riferimento alle violazioni accertate”.

Benzina e diesel: le nuove regole imposte dal Governo

Il Governo ha deciso di imporre tramite decreto alcune norme volte a frenare la presunta speculazione in corso sui prezzi dei carburanti. 

Quali? La prima riguarda l’obbligo per i distributori di esporre accanto al prezzo di vendita dei carburanti anche il prezzo medio nazionale che viene pubblicato ogni giorno dal ministero delle Imprese e del Made in Italy. Riuscendo a comparare le cifre, i clienti potranno accorgersi se i distributori stanno speculando sui prezzi di benzina e diesel oppure no. In presenza di violazione sono previste sanzioni che potranno arrivare fino a una sospensione dell’attività per 7-90 giorni in caso di recidiva.

Il Governo ha stabilito inoltre un rafforzamento dei collegamenti “tra il Garante prezzi (noto anche come Mister Prezzi, ndr.) e l’Antitrust, per sorvegliare e reprimere sul nascere condotte speculative”, e aumenterà la collaborazione tra il Garante e la Guardia di Finanza. Prevista l’istituzione di una “Commissione di allerta rapida per la sorveglianza dei prezzi”.

Tetto sui prezzi in autostrada e proroga buoni benzina

Con un ulteriore provvedimento che arriverà a breve il Governo imporrà un tetto agli aumenti per i distributori in autostrada, dove generalmente vengono applicati prezzi sui carburanti più elevati.

Sono stati infine prorogati fino a fine marzo i buoni benzina per un valore massimo di 200 euro per i lavoratore dipendenti. Saranno erogati, come previsto nel 2022, sotto forma di “fringe benefit” e non potranno essere tassati.

La reazione dei gestori

Le dichiarazioni rilasciate negli ultimi giorni da alcuni ministri del Governo e le decisioni prese martedì dal Consiglio dei ministri hanno fatto infuriare i gestori dei distributori, che respingono con forza l’accusa di speculare sui prezzi dei carburanti. 

“Il governo vuole distogliere la responsabilità di una misura impopolare, com’è il rincaro delle accise, scaricandola su una categoria dei distributori che non ha alcuna responsabilità come confermano le banche dati istituzionali: non esiste alcuno scostamento del prezzo del carburante rispetto all’andamento consolidato e alle medie monitorate dall’Unione europea”, ha detto a chiare lettere il presidente di Assopetroli, Andrea Rossetti: “Il Governo deve assumersi la responsabilità di questa scelta senza colpevolizzare gli operatori della distribuzione che hanno semplicemente incorporato l’aumento delle tasse nei prezzi di vendita”, ha aggiunto.

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Categories: Economia e Imprese