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Bce, Padoan tiene duro: “Ultime valutazioni” su Lane e De Guindos

FIRSTonline

Nomine Bce, l’Italia ancora incerta. Sta ancora facendo “le ultime valutazioni” su quale candidato appoggiare, tra il banchiere centrale irlandese Philip Lane e il ministro dell‘Economia spagnolo Luis De Guindos, nella corsa alla vicepresidenza della Bce. Lo ha detto il ministro dell‘Economia Pier Carlo Padoan arrivando a Bruxelles per la due giorni di Eurogruppo ed Ecofin.

 “Stiamo ancora facendo le ultime valutazioni”, ha detto il ministro.

L‘Eurogruppo di oggi, al quale partecipa anche il presidente della Bce Mario Draghi, è chiamato a esaminare e a votare le due candidature. Si profila dunque una battaglia all’ultimo voto sul successore del portoghese Constancio in scadenza a maggio. Con la decisione che prenderà oggi l’eurogruppo si apre di fatto la successione a Mario Draghi che decadrà dall’incarico a fine 2019.

A contendersi la prima delle nomine in programma sono il governatore della banca centrale iralndese Philip Lane e appunto il ministro dell’economia spagnolo, il controverso Luis de Guindos appoggiato dall’asse Francia-Germania. Padoan, che rappresenta l’Italia, potrebbe votare per Lane per non appoggiare la nomina di de Giundos, primo politico a passare dal governo direttamente alla Banca centrale, organismo che – è bene ricordarlo, si caratterizza per la sua valenza tecnica e indipendente.

Non è dunque in ballo solo una poltrona. Il principio di un banca centrale indipendente si è affermato in Italia dai tempi del grande governatore Paolo Baffi. E nonostante le diverse stagioni politiche che si sono susseguite, ha retto negli anni. In Francia e Germania, invece, è più consueto il cambio di casacca dalla politica alla attività più strettamente tecnica e bancaria.

Lane è un ex professore della Columbia University di New York, una delle più prestigiose università d’America e del mondo, e ha insegnato anche al Trinity College di Dublino. Sarebbe in linea con il profilo di Mario Draghi che si è battuto per il quantitative easing nonostante l’avversione della Germania.

Il concorrente de Guindos è sostenuto da Berlino come potenziale “fedelissimo”dell’ex ministro delle Finanze Wolfgang Schaeuble, oggi presidente del Bundestag. Nel passato ha lavorato a Lehman Brothers. Francia e Olanda lo sostengono perché il governo spagnolo ha concesso il voto decisivo per traferire a Parigi l’Autorità bancaria e ad Amsterdam l’Ema, l’agenzia del farmaco europea, battendo Milano sul filo di lana.

Proprio sull’Ema l’Italia ha fatto ricorso a Bruxelles dove però la battaglia vola più in alto ed è già proiettata verso la presidenza della Bce nel 2019.

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