“Potete far cadere il Governo, ma non potete cancellare la realtà”: il premier francese, Francois Bayrou, sfiduciato lunedì dal Parlamento, non sarà ricordato per l’attività del suo Governo ma certamente per il coraggio con cui ha parlato ai francesi. Non è tipo che ami fingere e di fronte a un debito che sale e a una crescita che balbetta, Bayrou ha deciso di scoprire il vaso di Pandora e di proporre ai francesi un piano di austerità da 44 miliardi di euro che lui per primo sapeva che avrebbe vita difficile. E infatti così è stato.
Ma il suo successore non potrà dimenticare sia i numeri dell’andamento economico e finanziario della Francia che la medicina, amara ma inevitabile, che il premier dimissionario ha messo sul tavolo. Oggi i francesi, dopo aver a lungo ironizzato selle debolezze dell’Italia, guardano con invidia alla stabilità del Governo italiano ma, al di là dell’esperienza di Giorgia Meloni, che per la verità si limita a galleggiare anziché governare, dovrebbero rileggere le pagine migliori del laboratorio italiano e cioè la capacità dell’Italia di dare il meglio di sè quando arriva sull’orlo del precipizio.
Così è stato con il Governo di Mario Monti che nel 2011-3 ci ha salvato dalla bancarotta. E così è stato con il Governo Draghi che tra il 2021 e il 2022 ha sconfitto la pandemia e ha ridato slancio alla crescita economica con percentuali a due cifre che in Italia non si vedevano dai tempi del miracolo economico degli anni Sessanta. Tutte cose che dovrebbe fare anche la Francia se riuscirà a liberarsi dagli opposti populismi di Le Pen e Melenchon e a far tesoro della cruda verità di Bayrou.