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ASSEMBLEA BANCA D’ITALIA – Visco: L’Europa deve cambiare. Per le banche solidità ma anche sviluppo

Sotto l’apparenza di argomentazioni tecniche il Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco nelle sue Considerazioni finali lette all’assemblea della Banca, critica con durezza la gestione della crisi economica fatta dalle autorità di Bruxelles e la miopia di vari paesi che ha inchiodato l’Europa a bassi tassi di crescita per un lungo periodo. Questo non vuol dire che Visco auspica una ripresa della spesa pubblica in deficit o un ritorno generale del dirigismo statalista, ma che bisogna trovare un “bilanciamento tra regole e discrezionalità : non arbitrio, ma neanche applicazione acritica e miope delle regole”. Bisogna insomma trovare una sintesi efficace per gestire le regole comuni in maniera politicamente responsabile in modo da “accompagnare l’evoluzione del mercato senza imbrigliarne la forza”.

Visco non cede certo alle scorciatoie populiste e demagogiche che portano ad un rifiuto della costruzione europea e spingono di fatto verso un risorgente nazionalismo (che è cosa diversa dall’amor di patria ) che tanti lutti ha provocato all’Europa durante il secolo scorso. Però vede i difetti di una costruzione europea ferma a metà del guado e indica le strade per superarli e procedere sul cammino dell’integrazione, che è l’unica prospettiva possibile per il Vecchio Continente se vuole avere un ruolo nel mondo globalizzato.

Sulla politica monetaria Visco non risparmia critiche alla Bundesbank per il fatto che il QE non prevede la completa condivisione dei rischi o per i pericoli che alcuni continuano a temere circa l’insorgere di bolle speculative nel settore finanziario o in quello immobiliare. Senza QE saremmo andati incontro a rischi ben maggiori – dice il Governatore – in quanto “la principale minaccia alla stabilità finanziaria derivava dalle prospettive di ristagno della produzione e di bassa inflazione”. Ed ancora sulla Grecia Visco ha richiamato (aggiungendo alcune considerazioni a braccio al testo scritto) sia le autorità di Atene ad una migliore definizione delle necessarie riforme, sia le autorità comunitarie a trovare un modo per gestire la situazione che altrimenti potrebbe essere fonte di gravi tensioni.

Ancora, sulla politica economica comunitaria Visco ha voluto sottolineare quanto più volte auspicato dalla Commissione e cioè che i paesi con un basso debito e con finanza pubblica solida potrebbero dare un contributo maggiore alla crescita dell’intero continente aumentando gli investimenti. Ma è sulle banche che il Governatore richiama perentoriamente le autorità europee all’esigenza di “garantire la solidità delle varie aziende bancarie, senza attenuarne la capacità complessiva di erogare credito all’economia”. Ed è questo infatti il problema su cui si concentrano le critiche delle banche italiane riportate anche in assemblea da Gros-Pietro, presidente di Intesa SanPaolo intervenuto a nome di tutti gli azionisti.

Per quel che riguarda la situazione italiana Visco è stato molto chiaro: il lavoro del Governo è bene avviato, e sarebbe una vera follia interromperlo o anche solo indebolirlo per beghe politiche interne al sistema dei partiti. Le parole del Governatore sono eloquenti . “Per rimuovere gli ostacoli allo sviluppo del paese – ha detto – è stata avviata un’azione di riforma riconosciuta a livello internazionale da istituzioni e mercati; per non deludere le aspettative di cambiamento occorre allargarne lo spettro ed accelerarne l’attuazione”. In altre parole l’Italia sta facendo le cose giuste e qualche risultato si inizia a vedere. Anche la riforma delle pensioni, oggi tanto criticata, viene difesa come il pilastro che ha consentito al nostro paese di uscire dalla drammatica emergenza in cui si trovava. Bene anche la scuola dove il cambiamento non può prescindere da una valutazione sistematica ed approfondita dei servizi offerti e delle conoscenze acquisite.

Gran parte della relazione del Governatore è dedicata alle banche con considerazioni molto tecniche ed anche critiche – come abbiamo detto – all’operato delle autorità europee. Per l’ Italia bene la nuova legge sulle banche popolari e soprattutto occorrerà procedere rapidamente alla creazione di una bad bank per mettere in condizione le banche di riprendere l’erogazione del credito. Il senso è che sono ormai maturi i tempi per procedere ad interventi, anche di finanza pubblica, sulle banche italiane che del resto sono state svantaggiate rispetto a quelle degli altri paesi europei che hanno potuto beneficiare di massicce immissioni di denaro pubblico. E questo con buona pace dei Grillini e degli altri populisti che accusano le nostre banche (che qualche criticità sicuramente hanno) di colpe inesistenti.

In definitiva Visco ha detto agli italiani che il peggio è alle spalle. I consumi stanno ripartendo, così come gli investimenti. L’export va bene a testimonianza della ritrovata competitività di una parte delle nostre aziende. Molto si può e si deve ancora fare. Ma questo non è certo il momento di tornare ai vecchi vizi italiani della spesa facile e delle corporazioni predatorie.


Allegati: Visco: “La ripresa c’�, ma bisogna accelerare sulle riforme”

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