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Arance ancora più salutari grazie al genome editing: ecco i super-agrumi dello studio del Crea

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Un concentrato di salute in un unico agrume. Uno studio del Crea Ofa (Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicoltura) condotto con l’impiego del genome editing ha permesso di produrre varietà di arance con antociani e licopene, due tra gli antiossidanti bioattivi tra i più importanti per la salute umana (in grado di proteggere da numerose patologie, dalle cardiovascolari alle tumorali, dall’obesità al Parkinson), ma difficili da combinare. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista internazionale Frontiers in Plant Science.

Che cos’è il genome editing

Il genome editing permette di cambiare le basi del DNA, un po’ come facciamo correggendo le parole di un testo al computer. Molti considerano l’editing genomico come la terapia genica del futuro, visto che permetterebbe di correggere un gene difettoso direttamente là dove si trova senza doverne fornire una copia sana dall’esterno e di agire su più punti del genoma contemporaneamente, funzionando così anche su malattie causate da mutazioni in più geni. La capacità di modificare in maniera precisa singole basi del DNA diventa uno strumento fondamentale non solo per l’agricoltura ma anche per la medicina. Scienziati di tutto il mondo hanno cominciato a studiarne le potenziali applicazioni terapeutiche in numerosi ambiti, dalle malattie genetiche rare (distrofia muscolare di Duchenne, talassemia, emofilia B, X-SCID, fibrosi cistica), ai tumori, passando per le malattie neurologiche come quelle di Alzheimer e Parkinson, fino alle malattie infettive come l’AIDS.

Le super-arance: due antiossidanti al prezzo di uno

Partendo da cinque diverse arance dolci si sono prodotte varietà pigmentate ricche in antocianine che saranno in grado, nel prossimo futuro, di produrre frutti che conterranno anche licopene. Attraverso l’editing, infatti, si è “spento” il gene della beta ciclasi, il metabolita che conferisce il colore arancione a frutta e verdura, consentendo alle arance, già rosse per la presenza di antocianine, di accumulare anche licopene.

“Questi tratti, infatti, sono difficili da combinare attraverso approcci di miglioramento genetico tradizionali. Gli agrumi più diffusi e consumati presentano o l’uno o l’altro composto – ha spiegato la prima ricercatrice del Crea Ofa e coordinatrice del lavoro Concetta Licciardello -. Il genome editing negli agrumi, che ad oggi, era stato utilizzato esclusivamente per introdurre resistenza contro la malattia del cancro degli agrumi nel pompelmo e arancio dolce, è stato utilizzato per la prima per far sì che le arance con antocianine potessero anche produrre licopene”.

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