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Alibaba, debutto boom alla Borsa di Hong Kong: +7%

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Record, record, ancora record. Ieri Wall Street è stata il teatro di una giornata eccezionale, in cui hanno visto la luce diverse operazioni storiche, per un totale di 70 miliardi di dollari: l’acquisto di Tiffany da parte di Lvmh, il deal più importante nella storia del lusso; lo sbarco di Charles Schwab in Ameritrade, un accordo da 26 miliardi di dollari che cambia l’industria della Bsa; ma anche il blitz americano di Novartis (9 miliardi di dollari) e lo shopping della giapponese Mitsubishi. Un vero e proprio boom, che è proseguito stamane ad Hong Kong con il debutto asiatico di Alibaba: +7% dopo il collocamento di titoli per 11,1 miliardi di dollari del colosso dell’e-commerce.

PIÙ VICINO L’ACCORDO TRA CINA E USA: APPLE SUPERSTAR

Non stupiscono, in questa cornice, i nuovi primati storici dei listini Usa: Dow Jones +0,68% e S&P 500 +0,75%. Nasdaq +1,32% in scia ad Apple (+1,75%), spinta al rialzo dall’eco dei segnali positivi sul fronte delle trattative tra Cina e Usa. Stanotte il ministero del Commercio di Pechino ha comunicato che in giornata ci sono stati colloqui telefonici ad alto livello tra le due delegazioni, alimentando così la speranza della firma di un accordo entro l’anno. Ma la sensazione è che già oggi, in prossimità della Festa del Ringraziamento di giovedì, il Toro possa concedersi una minivacanza per riprendere fiato. Ovvero, fuor di metafora, quanto margine di crescita resti per il rally di fine anno.

Stamattina, il Nikkei di Tokyo è in rialzo dello 0,5%, il Kospi di Seul dello 0,7% e l’S&P ASX 200 di Sidney dello 0,7%. Piatti i mercati azionari della Cina e di Hong Kong.

La propensione al rischio resta alta. Lo yen giapponese, la valuta di partenza preferita per le operazioni di carry trade scende per il quinto giorno consecutivo, a 109. Lo yuan cinese si rafforza a 7,02.

SOLO UBER NON FA FESTA, RALLENTA L’ORO

Solo Uber (-1,52%) non ha partecipato alla festa: la società rischia di perdere la licenza per operare a Londra.

Rallenta la marcia dei beni rifugio. Quinto giorno consecutivo di flessione per l’oro, a 1.454 dollari.

La corsa agli affari mette sotto pressione i mercati monetari. Ieri, alla Fed di New York sono arrivate richieste per 49 miliardi di dollari che l’istituto ha soddisfatto a metà (25 miliardi).

IL MERCATO CHIEDE NUOVI TAGLI, LA FED NICCHIA

Intanto, il differenziale di rendimento tra i Treasury a due e a dieci anni (solo 13 punti) conferma che il mercato torna a premere sulla Banca centrale perché riduca i tassi. Stanotte Jerome Powell, nel descrivere la situazione degli Stati Uniti ha detto che il bicchiere non è pieno ma ben oltre la metà: non c’è alcuna intenzione, per il momento, di prendere impegni sul taglio dei tassi.

EUROPA IN RIALZO, MA L’IFO NON OFFRE SPUNTI

Giornata di rialzi quella di ieri anche per Piazza Affari e le altre borse europee, in un clima di maggiore fiducia sulle trattative commerciali Cina-Usa. Il dato macro più importante dalla giornata, l’indice IFO sul clima per gli affari in Germania, non ha riservato sorprese: in novembre, l’indicatore elaborato sulla base di interviste e sondaggi si colloca a 95 punti, da 94,7 precedente. L’indice Ifo sulle aspettative migliora a 92,1 da 91,6: il consensus si aspettava 92,5. Niente di esaltante, dunque, ma la conferma che la grande discesa dell’economia euro sta per finire, senza sconfinare nella recessione.

PIAZZA AFFARI MEGLIO DI PARIGI, SOFFRE IL BITCOIN

La Borsa di Milano mette a segno un rialzo dello 0,84% salendo a 23.454 punti.

Parigi limita il guadagno allo 0,54% nonostante la risposta positiva del mercato all’affare del secolo: l’acquisto da parte di Lvmh (+2%) del controllo di Tiffany (+6,20%) per 16,2 miliardi di dollari, in quella che è la maggiore operazione di sempre nel settore del lusso. Gli analisti di Equita vedono per Lvmh anche un effetto positivo sui conti, con gli utili previsti salire del 5% nel 2020. 

In terreno positivo anche Francoforte (+0,61%) e Madrid (+0,68%).

Al top dei listini c’è Londra (+0,93%), che si avvia alle elezioni del 12 dicembre con un pronostico che sembra segnato, visto il vantaggio di Boris Johnson nei sondaggi.

Ancora sulle montagne russe il Bitcoin: -11% ieri negli scambi in Europa a 7.250 dollari nel timore di una stretta cinese sulla moneta virtuale.

SPREAD A 150 PUNTI ASPETTANDO LE ASTE

Seduta positiva per l’obbligazionario in attesa delle aste di fine mese. Il tasso del decennale si è attestato in area 1,15%, dopo aver chiuso a 1,18% la seduta precedente. In chiusura lo spread è a 150 punti base dai 155 di venerdì.

Oggi il Tesoro metterà a disposizione fino a 1,75 miliardi di euro in Ctz e 500-750 milioni in Btpei. L’appuntamento più impegnativo, quello con l’asta a medio termine, prevede l’offerta giovedì di 5,75 miliardi in Btp a 5 e a 10 anni e in Ccteu.

RIALZO TURCO PER UNICREDIT, TIFFANY DÀ LA CARICA A MONCLER

In cima al listino di Piazza Affari svetta Prysmian (+4,9%) dopo che il collegamento Western Link è stato preso in consegna dal cliente, il National Grid & Scottish Power. La presa in consegna dell’opera rende più probabile il raggiungimento del target di debito del 2019, pari a 2,25 miliardi di euro.

Banche positive in scia ad Unicredit (+2,9%), dopo che l’istituto ha confermato trattative con il partner turco Koç Group per una riorganizzazione della propria quota in Yapi Kredi. Un’eventuale cessione della quota, totale o parziale, potrebbe portare a una liberazione di capitale fino a 70-80 punti base dell’indice di solidità patrimoniale, con una diluizione massima sugli utili 2020 pari al 6%.

In vista del piano industriale (in programma il prossimo 3 dicembre) il Credit Suisse ha rivisto al rialzo il giudizio a “outperform” da “neutral” con target a 14,6 euro da 11,3 euro.

Lusso effervescente dopo l’operazione Tiffany che potrebbe scatenare una serie di merger. Moncler balza del 2,4%, Ferragamo sale del’1,3% circa.

FCA: AL VIA IL 90% DEGLI INVESTIMENTI IN ITALIA

Avanza Fiat Chrysler (+1,75%, a 13,60 euro), che ha già avviato il 90% degli investimenti previsti per l’Italia, ha detto il Chief Operating Officer per la regione Emea Pietro Gorlier. Il piano mira ad aiutare il gruppo a lanciare i suoi primi modelli elettrici e ibridi e a raggiungere il pieno utilizzo di capacità negli impianti italiani.

Si concede una pausa Tim (-0,05%) interrompendo la striscia di rialzi. JP Morgan hanno alzato il target price sulle azioni ordinarie a 0,71 euro da 0,67 euro, con rating overweight confermato.

AUTOSDRADE: TREMA ATLANTIA, GRUPPO GAVIO IN TILT

Al fondo del listino c’è Atlantia (-1,3%). Ad Autostrade per l’Italia va revocata la concessione e va avviato un monitoraggio nazionale sulla rete autostradale italiana dice, in un post su Facebook, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Il Cda di Aspi, nella sua prima riunione sotto la presidenza di Giuliano Mari, ufficializza la nomina del nuovo ad Roberto Tommasi.

In forte calo ieri anche Astm (-2,6%) e Sias (-1,6%) dopo il crollo nei pressi di Savona di un viadotto dell’autostrada A6. Lo stop della magistratura al traffico sulla A26 lascia prevedere un’altra giornata difficile per i concessionari.

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