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Accadde Oggi – 17 agosto 1840: il primo treno del Nord Italia corre da Milano a Monza

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Alle 10 del mattino del 17 agosto 1840, un convoglio sbuffante lasciò la stazione di Porta Nuova a Milano diretto verso Monza. Trainato dalla locomotiva “Lombarda”, portava a bordo l’Arciduca Ranieri, la consorte Maria Elisabetta di Savoia e l’arcivescovo di Milano. Dietro di loro, quattro vagoni carichi di autorità e dignitari, seguiti da un quinto riservato alla banda militare.

La nuova linea era lunga appena 13 chilometri, ma il viaggio durò soltanto 19 minuti, a una velocità media di 46 km/h: un’andatura mai vista prima in Lombardia, che fino a quel momento aveva affidato spostamenti e commerci a cavalli, carrozze e chiatte.

Era nata la prima ferrovia del Nord Italia, seconda in tutta la penisola solo alla Napoli-Portici inaugurata l’anno precedente.

L’idea che partì dai Navigli

All’inizio dell’Ottocento la Lombardia poteva contare su strade ben curate e su una rete di canali navigabili che garantiva approvvigionamenti e commercio. La ferrovia, inizialmente, non nacque per sostituire queste vie, ma per renderle più efficienti.

Nel 1830 l’ingegnere Giuseppe Bruschetti propose di posare rotaie lungo le alzaie dei Navigli, così da velocizzare il traino delle chiatte verso i laghi. Negli anni seguenti presentò progetti per collegare Milano a Como, Bergamo e Pavia, ma le iniziative si arenarono tra lentezze burocratiche e concorrenze interne.

Fu un banchiere austriaco, Giovanni de Putzer, a ottenere nel 1838 la concessione per una linea Milano-Monza. Breve, realizzabile in tempi rapidi e simbolicamente importante: il modello su cui sarebbero nate le future ferrovie del Lombardo-Veneto.

La costruzione e il tracciato

Il progetto fu affidato all’ingegnere milanese Giulio Sarti. Il percorso, rettilineo, correva su rotaie fissate a blocchi di pietra di Mapello, come nella Napoli-Portici, con torri di segnalazione per comunicare l’arrivo dei treni tramite segnali ottici e acustici.

Le prime locomotive, “Milano” e “Lombarda”, arrivarono dal Regno Unito insieme ai macchinisti inglesi. Esteticamente affascinanti, con caldaie rivestite in legno e cerchiature in ottone, si rivelarono però fragili e soggette a guasti. Negli anni successivi furono affiancate e poi sostituite da modelli come la “Brianza”, la “Lambro” e la “Monza”.

All’inizio, la linea contava quattro corse giornaliere per senso di marcia, presto salite a sei. Oltre ai due capolinea, era prevista una fermata intermedia a Sesto San Giovanni.

Ferrovia Milano-Monza: fu un successo immediato

Il debutto della ferrovia fu un trionfo e già entro dicembre 1840 i passeggeri trasportati superarono quota 150 mila. I biglietti costavano 1,5 lire austriache in prima classe, 1 lira in seconda e 75 centesimi in terza.

Il treno divenne subito un alleato prezioso per il commercio e le comunicazioni. Le Poste, ad esempio, iniziarono a spedire la corrispondenza via ferrovia, abbandonando le lente corriere a cavalli. L’arrivo della linea fu anche una spinta all’industrializzazione: a Sesto San Giovanni, in pochi anni, sorsero le prime fabbriche.

Dal vapore all’elettricità

Dopo oltre mezzo secolo di servizio a vapore, la Milano-Monza fu tra le prime linee italiane a essere elettrificata. Il 7 febbraio 1899 un convoglio giallo, trainato da automotrici elettriche ad accumulatori, partì dalla stazione centrale di Milano, fermò a Greco e Sesto San Giovanni e raggiunse Monza in 24 minuti.

All’inaugurazione erano presenti circa 150 personalità, tra cui il sindaco di Milano Giuseppe Vigoni e l’imprenditore Felice Grondona, che nel 1840 aveva assistito alla prima corsa della linea. Le nuove vetture offrivano 64 posti a sedere e 24 in piedi, e garantivano 22 corse giornaliere a 45 km/h.

La Milano-Monza oggi

Oggi, il vecchio tracciato è inglobato nella linea Milano-Chiasso e nei collegamenti verso Lecco e Bergamo. Della prima ferrovia del Nord restano poche tracce fisiche, ma il suo impatto fu enorme: accelerò l’industrializzazione, ridusse le distanze tra le città e trascinò Milano nell’età moderna. accelerando l’industrializzazione, avvicinando le città e portò Milano dentro l’età moderna.

Della prima ferrovia del Nord restano poche tracce, ma la sua eredità è ancora viva poiché diede slancio all’industrializzazione, accorciando le distanze tra le città e proiettando Milano nell’età moderna. Il 17 agosto 1840 non fu soltanto l’apertura di una linea ferroviaria ma il giorno in cui la Lombardia scoprì di poter correre più veloce del vento.

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