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ACCADDE OGGI: 102 anni fa il primo volo sull’Atlantico senza scalo

Wikimedia Commons

La data di oggi segna una ricorrenza significativa nella storia dell’aviazione. Il 15 giugno del 1919, esattamente 102 anni fa, veniva completato il primo volo transatlantico senza scalo di sempre. A realizzarlo furono due aviatori e militari britannici: il capitano John William Alcock, che svolgeva il ruolo di pilota, e il tenente Arthur Whitten Brown, che faceva da navigatore.

L’aereo utilizzato per l’impresa era un Vickers Vimy, un bombardiere caratterizzato da due motori a elica circondati da due paia di ali, leggermente modificato per incrementare la capacità di carburante e rendere più facile l’interazione fra i due membri dell’equipaggio.

Il viaggio durò 16 ore e 27 minuti e fu assai problematico, perché l’abitacolo era aperto e i due aviatori dovettero sopportare condizioni meteo ostili per tutto il tragitto: incontrarono nebbia, neve e grandine, e a tratti volarono senza visibilità. Si racconta che, a un certo punto, Brown fu addirittura costretto a salire su un’ala per staccare il ghiaccio dal motore con un temperino.

Oggi viene da pensare che una traversata del genere debba aver avuto come punti di partenza e di arrivo città come New York, Londra o Parigi. All’epoca però l’organizzazione fu differente e consegnò alla storia due centri a dir poco minori. Il decollo avvenne infatti da Saint John’s, città canadese situata nella penisola di Avalon e parte dell’isola di Terranova, mentre l’atterraggio ebbe luogo a Clifden, piccolo centro della contea di Galway, sulla costa occidentale dell’Irlanda. In tutto, circa 3.000 chilometri.

Come riconoscimento, Alcock e Brown furono insigniti del titolo di cavaliere da Re Giorgio V, mentre Winston Churchill, allora segretario di Stato per la guerra e per l’Aria, consegnò loro il Daily Mail prize, un premio in denaro da 10mila sterline offerto dal quotidiano Daily Mail per il primo attraversamento senza scalo dell’oceano Atlantico.

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