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Yellen, il rialzo dei tassi può attendere

Il rialzo dei tassi può attendere. Nel suo discorso a Filadelfia di ieri la presidente della Fed, Janet Yellen, ha parlato di possibili rialzi nei prossimi mesi, senza far riferimento a una stretta a giugno. Il mercato si attende così tassi fermi nella prossima riunione del 14-15 giugno, che arriva dopo una serie di dati sull’occupazione Usa poco brillanti e alla vigilia del referendum sulla Brexit. Tuttavia, la Yellen ha lanciato un messaggio incoraggiante sull’economia Usa parlando di “forze economiche positive che prevalgono sulle negative” e ha indicato che il percorso del rialzo dei tassi è avviato.

Ieri Wall Street ha così chiuso in territorio positivo dopo una giornata volatile sui mercati europei. Il Ftse Mib ha però chiuso in rialzo dello 0,74%, meglio di Parigi (+0,04%) e di Francoforte (+0,18%), frenata dal dato sugli ordini industriali tedeschi scesi del 2% congiunturale ad aprile, molto peggio delle attese. La Borsa migliore del vecchio Continente è stata però Londra, grazie al comparto minerario, che chiude in rialzo dell’1,03% nonostante i nuovi sondaggi sulla Brexit e il marcato contraccolpo della sterlina. Nel corso del week end e ancora stamattina alcuni sondaggi hanno evidenziato che la maggioranza degli inglesi sarebbe favorevole a lasciare la Ue. Anche lo spread Btp-Bund è tornato in giornata ad ampliarsi sopra i 140 punti base e rendimento all’1,49% chiudendo però alla fine a 127 punti.

Ieri il mercato ha registrato la revisione al ribasso da parte di Banca d’Italia delle stime sulla crescita economica nel 2016 e nel 2017. Per il 2016 la Banca centrale prevede un incremento del Pil italiano dell’1,1%, rispetto alla precedente indicazione di +1,5%, mentre per il 2017 la stima è +1,2% da +1,4%.

Sotto i riflettori il Banco Popolare, nel giorno dell’avvio dell’aumento: +7,6% il combinato titolo e diritti (+5,06% il solo titolo). Occhi puntati poi sui risultati delle elezioni amministrative e ai riflessi sui titoli delle municipalizzate, tra cui ha sofferto per esempio Acea per i timori di un cambio di strategie del piano industriale. Bene invece A2A (+1,43%): l’utility lombarda oggi è riunita a Brescia in assemblea dei soci ordinaria e straordinaria per l’approvazione del bilancio e la proposta di riduzione delle riserve e l’approvazione della fusione per incorporazione delle società A2A Trading Srl e Edipower Spa in A2A.

Sul fronte macroeconomico in Italia si attende la nota mensile dell’Istat sull’andamento dell’economia italiana di maggio, la produzione industriale tedesca e spagnola, il Pil dell’Eurozona mentre dagli Usa il costo unitario del lavoro annuale (dato finale) e la produttività annuale (dato finale). Si parte però con il dato sulle riserve valutarie cinesi.

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Categories: Finanza e Mercati