X

Wall Street spinge le Borse ma allarme Bce per Italia e Spagna

Imagoeconomica

In Borsa, come per le strade, c’è una gran voglia di buttarsi il Covid-19 alle spalle e di guardare al futuro senza paura. La seduta di oggi segna un altro punto a favore dell’ottimismo a seguito delle riaperture nei vari paesi, dei cali della curva dei contagi, soprattutto in Europa, di nuove notizie sui vaccini in arrivo dagli Usa.

In finale è in rialzo per i listini europei, che recuperano praticamente i livelli pre-lockdown, mentre New York, dopo la festività di ieri, riparte dal vivo, con la parziale riapertura del ‘trading floor’ nella storica sede di Wall Street per la prima volta dal 20 marzo, quando la Borsa è stata costretta a spostarsi sulla piattaforma elettronica.

Il Dow Jones è partito di slancio e si muove oltre i 25 mila punti. Scommettono sulla ripresa i titoli legati a viaggi, crociere, aerei, banche e assicurazioni. “Gli Stati americani dovrebbero aprire il prima possibile- twitta Donald Trump – la transizione verso la grandezza è iniziata. Ci saranno alti e bassi, ma il prossimo anno sarà uno dei migliori di sempre”. L’azienda biotecnologica Novavax (+14,62%) ha avviato i test sugli esseri umani del suo vaccino sperimentale con risultati attesi a luglio. Mentre Merck (+1,30%) ha annunciato una partnership con la non-profit Iavi per sviluppare un proprio vaccino.

In Europa guida le danze Madrid +2,2%, seguita da Parigi +1,46%, Londra +1,19%, Francoforte +0,98%. Piazza Affari guadagna l’1,5% e si avvicina ai 18 mila punti (17.860) registrando un recupero del 20% circa dall’inizio del lockdown.

La propensione al rischio restringe lo spread che scende sotto i 200 punti base. Il differenziale di rendimento fra decennale tedesco e italiano regredisce a 197 punti (-4,58%) e il rendimento del Btp arretra a 1,54%. La Bce però avverte: attenzione al rischio di corto circuito tra titoli di Stato e banche di tre paesi: Italia, Spagna e Portogallo. L’incremento dei livelli di debito pubblico, dovuto alle misure per fronteggiare la pandemia Covid-19, scrive la Bce nella Financial stability review, “potrebbe innescare una rivalutazione dei rischi sovrani da parte dei partecipanti al mercato e riaccendere le pressioni sui titoli di stato più vulnerabili”. 

E ancora: “Se le misure adottate a livello nazionale o europeo fossero giudicate insufficienti a preservare la sostenibilità del debito, il giudizio del mercato su un rischio di ridenominazione”, vale a dire di uscita dall’euro “potrebbe salire ulteriormente”. L’odierno appeal della carta italiana spinge gli acquisti proprio sui titoli bancari. Regina del listino è Bper, che svetta con un balzo del 10,43%. Effervescenti anche Mediobanca +5,66%; Unicredit +4,44%; Banco Bpm +4,8%.

Il lusso si rianima con Ferragamo +7,28% e Moncler +4,87%, mentre gli industriali si confermano in denaro con Leonardo +6,7%; Cnh +3,55%. Fiat guadagna il 3,39%, in una giornata di acquisti sui titoli delle auto a livello europeo e mentre Intesa (+2,99%) decide il maxiprestito al Lingotto da 6,3 miliardi, con garanzia Sace.

Le prese di beneficio mandano in rosso Diasorin, -5,92%, che ha inanellato una serie di record storici nelle scorse settimane. Oggi Jefferies ha tagliato il giudizio sul titolo a ‘underperform’ da ‘hold’. Il broker non include i ricavi derivanti dai test molecolari e sierologici per il Covid-19  che vede “come una opportunità per circa 210 milioni di euro nel 2020. Tuttavia questo incremento è largamente neutralizzato dal declino dei ricavi legati ai test di routine che sono andati persi, con volumi ridotti del 60-65% in Cina a febbraio e marzo e del 40% al momento in Europa”.

Le vendite prevalgono su Nexi -2,36%; Terna -0,75%. Sul mercato valutario l’euro progredisce sul dollaro e il cambio sale a 1,098, mentre si guarda a domani, quando la Commissione Ue presenterà la propria proposta sul controverso ‘recovery fund’ pensato per sostenere le economie colpite dal coronavirus. 

Tornando alla Bce, Reuters, citando proprie fonti anonime, riferisce che la Banca centrale europea sta mettendo a punto dei piani di emergenza per portare a termine il suo programma di acquisto di bond da diverse migliaia di miliardi senza la Bundesbank, nel caso in cui la Corte suprema tedesca dovesse costringere la banca – principale partecipante del programma – ad abbandonarlo. Ipotizzando lo scenario peggiore, la Bce avvierebbe un’azione legale senza precedenti contro la banca centrale tedesca, suo principale azionista, per riportarla nel programma.

Fra le materie prime il petrolio è poco mosso, Brent 35,52 dollari al barile. Si appanna l’oro, che tratta in calo a 1709,70 dollari l’oncia.   

Related Post
Categories: Finanza e Mercati