Volkswagen accelera sul piano di ristrutturazione annunciato mesi fa e conferma l’uscita volontaria di 20 mila lavoratori in Germania entro il 2030. L’annuncio è arrivato durante un incontro interno a Wolfsburg, dove il responsabile delle Risorse Umane del gruppo, Gunnar Kilian, ha illustrato i primi risultati del programma “Volkswagen del futuro”. Si tratta del cuore della strategia di razionalizzazione del colosso tedesco, che prevede complessivamente 35.000 uscite su un totale di 130.000 dipendenti nelle sei sedi tedesche.
Nessun licenziamento coatto: l’intesa con i sindacati, siglata nel dicembre 2024 dopo una lunga trattativa, prevede esclusivamente prepensionamenti e dimissioni incentivate. Gli incentivi, secondo quanto riportato dalla Bild, possono raggiungere anche i 400.000 euro a seconda dell’anzianità. “Siamo sulla buona strada – ha dichiarato Kilian – e i primi segnali sono incoraggianti”.
Volkswagen: la corsa alla competitività
Dietro il maxi-piano di riduzione del personale non c’è solo un’esigenza contabile. Volkswagen punta a diventare più snella, efficiente e reattiva, in un mercato dell’auto che cambia in fretta e non aspetta nessuno. La riduzione del personale è parte di un’ampia strategia per tagliare i costi di produzione, investire nell’elettrico e nella digitalizzazione, e rivedere completamente la struttura industriale del gruppo.
“Registriamo già progressi tangibili nella riduzione dei costi a Wolfsburg”, ha sottolineato Kilian. Ma la trasformazione, avvertono i vertici, è tutt’altro che conclusa. Il direttore finanziario David Powels ha parlato di “passi importanti”, ma anche di una strada ancora lunga per preparare il gruppo “alle sfide del mercato globale entro il 2029”.
Volkswagen ha scelto un approccio concertato al ridimensionamento, cercando di mantenere la coesione interna mentre ridisegna il proprio futuro. Non è un dettaglio secondario per la Germania, dove la cultura d’impresa è ancora fortemente legata al dialogo sociale, l’assenza di licenziamenti unilaterali è un segnale forte.
Le difficoltà di Volkswagen: un 2024 in chiaroscuro
A spingere Volkswagen verso questa riorganizzazione è stato anche un anno difficile sul fronte finanziario. Nel 2024, l’utile netto del gruppo si è contratto del 30%, scendendo da 17,8 a 12,4 miliardi di euro. L’utile operativo ha perso il 15%, zavorrato dall’aumento dei costi fissi e dagli oneri legati alla ristrutturazione.
Le vendite globali si sono fermate a 9 milioni di veicoli, con un calo del 3% rispetto al 2023. L’espansione nei mercati sudamericani non è bastata a compensare il rallentamento in Cina, il principale mercato del gruppo. Un segnale evidente della necessità di un ripensamento profondo del modello produttivo e commerciale del colosso tedesco.