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Volatilità di Natale e Borse al palo: a Milano bene gli energetici, male il risparmio gestito

PIAZZA AFFARI CHIUDE IN ROSSO PRIMA DI NATALE – RISALGONO EURO E PETROLIO, BENE BUZZI E CNH

Volumi inferiori alla media, prezzi in lieve calo. Le Borse europee si avvicinano al Natale senza grandi emozioni. A Milano L’indice Ftse ha perso lo 0,2%. La Borsa di Londra è salita dello 0,8%, quella di Francoforte ha perso lo 0,2%. Madrid, che ieri ha perso il 3,6% dopo l’esito del voto, ha recuperato lo 0,6%.

I Btp chiudono in calo la seduta: il rendimento del decennale sale a 1,649%, spread a 104. Calano le tensioni sui Bonos spagnoli: lo spread con il Bund s’abbassa a 120 (contro 130). La forbice con i Btp è di 17 punti (contro i 24 di ieri). E’ proseguita in giornata è ascesa dell’euro che si rafforza a 1,097 sul dollaro da 1,091 della chiusura.

A sostenere i listini è la risalita del petrolio: il greggio WTI guadagna lo 0,9% a 36,4 dollari il barile ed il greggio Brent lo 0,1% a 36,2 dollari. Le due tipologie di riferimento hanno azzerato in questi giorni il differenziale di prezzo. si sono messi in luce i titoli delle società petrolifere. Eni +0,9%, Tenaris 1,8%, Saipem +0,5%.

Anche la Borsa americana è in rialzo: l’indice S&P500 sale dello 0,2%, Nasdaq +0,2%, Dow Jones +0,2%. Prima dell’avvio delle contrattazioni è stato pubblicato il dato definitivo (terza lettura) sull’andamento dell’economia Usa nel terzo trimestre, la crescita del Pil è stata del 2%, poco meno del +2,1% della seconda lettura, ma superiore alle previsioni degli economisti (+1,9%). In novembre, sono stati portati a termine (closing) 4,76 milioni contratti di compravendita di case esistenti, in calo del 10,5% rispetto al mese precedente e molto peggio delle stime del consensus (5,35 milioni).

Automotive News ha rivelato che Alphabet +0,5% ha avviato colloqui con Ford +3% per costruire insieme le auto che non hanno bisogno del guidatore. A Milano brusca inversione di tendenza per Rcs: dal +7% della mattina a -6% in chiusura. Domina la volatilità dopo l’annuncio del piano industriale che non prevede il ricorso ad un aumento di capitale.

Giù le utility: Enel -0,7%, A2A -1,5%, Terna -1,8%. Soffre anche il gestito penalizzato dalla legge di Stabilità: Anima -3,3%, Mediolanum -2%, Azimut -0,7%. Contrastate le banche. Rimbalza Monte Paschi +0,5%, deboli Unicredit 0,1% ed Intesa -0,2%, Banca Popolare di Milano perde l’1,5%.

Nella scuderia Agnelli spicca la battuta d’arresto di FiatChrysler -1,7% seguito da Exor -1,3%. Al contrario sale Cnh Industrial +0,5%, spinta dalla performance di Caterpillar +3%. Tra gli altri industriali StM +0,5%, Finmeccanica -1,4%, Prysmian -2%. Il titolo migliore è Buzzi +1,7% dopo l’acquisto della Sacci.

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