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Viceministro Rixi (Lega) condannato per peculato: si dimette

Imagoeconomica

Il viceministro leghista Edoardo Rixi è stato condannato a tre anni e cinque mesi di reclusione per peculato e falso. La pena supera di un mese quella chiesta dal pubblico ministero Pinto. In seguito al pronunciamento di primo grado del Tribunale di Genova, arrivato nell’ambito del processo sulle “spese pazze” nella Regione Liguria, Rixi ha rassegnato le dimissioni dal governo, ma il suo avvocato ha annunciato il ricorso in Appello.

Al viceministro i giudici hanno inflitto anche la pena accessoria dell’interdizione perpetua dai pubblici uffici, provvedimento che però viene sospese se il diretto interessato presenta ricorso. Inoltre, a Rixi sono stati confiscati 56.807 euro.

“Sono tranquillo – ha detto Rixi – Ho sempre agito per il bene degli italiani. Conto sull’assoluzione perché non ho mai commesso alcun reato, ma per l’amore che provo per l’Italia e per non creare problemi al governo ho già consegnato nelle mani di Matteo Salvini le mie dimissioni”.

Salvini ha accettato le dimissioni di Rixi dall’Esecutivo, ma subito dopo ha annunciato di averlo nominato responsabile delle Infrastrutture della Lega.

Il Tribunale ha condannato in tutto 19 persone, tra cui il senatore Francesco Bruzzone, anche lui della Lega ed ex presidente del consiglio regionale ligure. Per lui la condanna è a due anni e 10 mesi.

Il sindaco di Alassio Melgrati è stato condannato a due anni, undici mesi e 15 giorni ed è stato sospeso dalla carica.

Matteo Rosso, consigliere regionale di centrodestra, è stato condannato a tre anni, due mesi e 15 giorni e anche lui sospeso in applicazione della legge Severino.

Secondo l’accusa, i consiglieri regionali avrebbero intascato rimborsi non dovuti spacciando per spese istituzionali cene, viaggi, gite al luna park, gratta e vinci, ostriche, fiori, birra e biscotti. In alcuni casi sarebbero state anche riciclate ricevute lasciate da altri avventori.

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Categories: Politica