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Valentino: Kering e fondo Mayhoola valutano la cessione? I conti della storica maison e cosa dice il Qatar

FIRSTonline

La storica maison italiana Valentino potrebbe essere rimessa sul mercato. I suoi due azionisti, il gruppo del lusso francese Kering e il fondo del Qatar Mayhoola hanno avviato una riflessione sul suo futuro, al termine della quale la società potrebbe essere messa in vendita. Lo dicono più fonti riportate dal Corriere della Sera. Rimangono incertezze circa la valutazione della maison. Intanto si attende l’entrata in gioco da settembre del nuovo direttore creativo Alessandro Michele, mentre le decisioni finali di Kering saranno prese dal nuovo ceo Luca de Meo che ha appena traslocato da Renault.

Stamane il titolo Kering alla borsa di Parigi ha guadagnato anche oltre il 3%, trascinandosi dietro anche altri titoli del comparto, per poi stornare in tarda mattinata quando Bloomberg ha riportato le parole del portavoce del fondo del Qatar che ha detto di non essere intenzionato a vendere la casa di moda.

Kering ha comprato il 30% di Valentino da Mayhoola nel luglio del 2023 per 1,7 miliardi di euro. L’accordo prevede che Kering possa esercitare fra maggio del 2026 e la fine del 2028 un’opzione per salire fino al 100% della casa di moda. E, simmetricamente, che Mayhoola possa esercitare un’opzione per vendere a Kering il residuo 70% di Valentino ancora nelle sue mani.

Kering, come del resto ha fatto anche Lvmh negli anni dell’ascesa stellare del settore del lusso, nel giro di pochi anni aveva rastrellato diversi marchi e immobili di pregio, fra cui il celebre palazzo di via Montenapoleone 8 a Milano: gli analisti di Bernstein stimano investimenti complessivi di circa 14 miliardi che ha portato però anche a un aumento del debito fino a 10,5 miliardi, proprio mentre l’industria del lusso iniziava a frenare, causando grandi difficoltà a Gucci, il marchio di punta del gruppo francese.

Anche per Kering, così come per Bernard Arnault, il cambio di marcia si è visto anche sulla borsa dove il titolo ha perso il 40% in un anno. Kering ha così avviato una revisione del portafoglio che ha portato alla cessione degli outlet in Italia e alla ricerca di investitori per i palazzi di Parigi, Milano e New York.

Quanto valutare Valentino?

Da qui, la strada porta dritta al dossier-Valentino. Il prezzo per rilevare il restante 70% della società da Mayhoola non è stato fissato nel 2023, ma dipenderà dall’andamento dei risultati della maison italiana e dalle sue prospettive di crescita. Il rischio è che Kering debba mettere sul tavolo un ammontare molto significativo, proprio in questa fase difficile per il lusso in generale e per il gruppo in particolare. Gli analisti di Bernstein calcolano che l’esborso potrebbe aggirarsi intorno ai 3,4 miliardi. A richiesta di Mayhoola, la somma potrebbe anche esser corrisposta in azioni Kering fino a un massimo di 3 milioni di titoli. Se nel luglio del 2023 il pacchetto valeva circa 1,5 miliardi, oggi la sua valutazione in Borsa è scesa a poco più di 570 milioni. L’esborso per cassa di Kering per il 70% di Valentino resterebbe quindi molto rilevante,

Le clausole contrattuali

Kering però per dire addio a Valentino avrebbe bisogno del nullaosta di Mayhoola, riporta il Corriere. I patti fra le due società prevedono infatti un impegno a non vendere le rispettive partecipazioni (lock-up) per cinque anni. La strada più semplice per uscire dall’impasse, dunque, sarebbe quella di trovare un investitore interessato a rilevare tanto la quota di Kering quanto quella di Mayhoola che, come dimostra l’accordo con il gruppo francese, è disposto a vendere Valentino al giusto prezzo. Ma è proprio si queste valutazioni che si sta ragionando.

Valentino gioca la carta del nuovo creativo Alessandro Michele

La stessa maison Valentino, dopo i tempi d’oro dal momento della sua fondazione nel 1959, sta attraversando un periodo meno brillante. Nel 2024 i ricavi sono lievemente calati a 1,3 miliardi, mentre l’ebitda è sceso del 21% a 246 milioni e la perdita netta si è attestata a circa 28 milioni di euro. Anche Valentino, per cercare di rilanciare il marchio, ha deciso per un cambio alla direzione creativa: è stato chiamato Alessandro Michele in sostituzione di Pierpaolo Piccioli che era nella maison da 25 anni, 16 dei quali, appunto, come direttore creativo. Inoltre la società ha rifinanziato 530 milioni di esposizione migliorandone le condizioni e ha investito nel rafforzamento delle produzioni italiane e nella rete di negozi.

A settembre arriva de Meo: quali saranno le sue strategie?

Le prossime strategie della maison saranno nelle mani di Luca de Meo, ex ceo di Renault che dal 15 settembre prenderà la guida di Kering affiancandosi al fondatore e principale azioni François-Henri Pinault. È probabile che il nuovo numero uno presenti il nuovo piano del colosso del lusso nel 2026. L’anno prossimo, a detta degli esperti del settore, si dovrebbe vedere una ripresa del settore moda, che comunque deve far fronte alle tensioni geopolitiche e dallo spettro di una guerra commerciale innescata da Trump.

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