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Vaccini gratis, l’Europa li offre alla Cina che li rifiuta: “Situazione Covid sotto controllo”

Pixabay

L’Europa sarebbe stata pronta a fornire vaccini gratis contro il Covid-19 per aiutare la Cina a contenere il diffondersi dell’epidemia nel Paese, dopo la fine delle restrizioni. Ma Pechino rifiuta e minimizza la gravità dell’ondata: “la produzione interna è sufficiente. La situazione Covid in Cina è sotto controllo”. Lo ha dichiarato la portavoce del ministero degli Esteri, Mao Ning. La notizia era stata anticipata dal Financial Times che, citando fonti anonime tra i funzionari della Commissione Europea, aveva parlato di una proposta avanzata in questi giorni dalla Commissaria Ue per la Salute, Stella Kyriakides, direttamente alla controparte cinese, e l’offerta riguarderebbe i vaccini a mRna prodotti da Pfizer-Biontech e Moderna che la Cina non ha mai voluto autorizzare.

“La Cina ha stabilito le più grandi linee di produzione al mondo di vaccini Covid con una capacità di produzione annuale di oltre 7 miliardi di dosi e una produzione annua di oltre 5,5 miliardi di dosi, che soddisfano l’esigenza di garantire che tutte le persone idonee alla vaccinazione abbiano accesso ai vaccini Covid. La situazione è prevedibile e sotto controllo”, ha assicurato Mao.

Vaccini gratis alla Cina: l’Europa teme diffusione di altre varianti

Il tentativo di Bruxelles è chiaro. Si cerca di arginare il rischio di diffusione di varianti incontrollate. Proprio per questo Italia, Francia e Spagna hanno imposto i tamponi obbligatori a chi arriva dalla Cina. Una decisione presa in piena autonomia rispetto alle indicazioni delle autorità europee che invece vorrebbero maggior coordinamento tra i Paesi membri. Motivo per cui è stata indetta una riunione straordinaria domani, mercoledì 4 gennaio, durante la quale i Paesi europei discuteranno di una risposta congiunta.

Secondo il quotidiano britannico, inoltre, donare i vaccini a Pechino sarebbe anche un modo per utilizzare le dosi di vaccino avanzate in Europa, frutto di ordini massicci e di contratti a lungo termine con le cause farmaceutiche.

Pechino sui tamponi in ingresso: “inaccettabili”

Nel frattempo, però il gigante asiatico ha condannato con fermezza le restrizioni adottate da parte di una dozzina di Paesi ai viaggiatori provenienti dalla Cina, avvertendo che potrebbe ora prendere delle “contromisure”.

Pechino si dice pronta “a lavorare con la comunità internazionale in solidarietà, affrontare la sfida Covid in modo più efficace e proteggere meglio la vita e la salute delle persone”, ma “allo stesso tempo pensiamo anche che alcuni Paesi abbiano messo in piedi delle restrizioni in ingresso che colpiscono unicamente i viaggiatori cinesi. Questo è privo di fondamento scientifico e alcune pratiche sono inaccettabili. Ci opponiamo con fermezza a tutti i tentativi di manipolare le misure di prevenzione epidemica con l’intenzione di raggiungere obiettivi politici. Adotteremo delle contromisure, secondo il principio di reciprocità“.

Le rassicurazioni dall’organismo europeo

“Non si prevede che l’ondata di casi Covid in Cina influirà sulla situazione epidemiologica del Covid-19 nell’Unione Europea e nello Spazio Economico Europeo”, ha riferito l’European Centre for Disease Prevention and Control (Ecdc) ha riferito in una nota: Secondo l’organismo europeo, “le varianti che circolano in Cina sono già in circolazione nell’UE e, in quanto tali, non rappresentano un pericolo per la risposta immunitaria dei cittadini UE/SEE. Inoltre, i cittadini dell’UE/SEE hanno livelli di immunità e vaccinazione relativamente elevati”.

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