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Unicredit-Banco Bpm, l’Ue boccia il golden power: “Il governo italiano non ha il diritto di intervenire”

Imagoeconomica

Colpo di scena nel risiko bancario. L’Unione europea boccia il golden power usato dal governo Italiano sull’operazione Unicredit-Banco Bpm aprendo la strada a un possibile scontro di poteri tra Roma e Bruxelles sul destino dell’offerta lanciata da Piazza Gae Aulenti. Lo rivela Bloomberg, secondo cui il provvedimento della DgComp, la direzione generale per la concorrenza, dovrebbe arrivare nella giornata di oggi.  

Immediata la reazione dei titoli in Borsa, con gli investitori che si attendono ora una riapertura dei giochi, complice anche l’attesa per l’imminente pronunciamento del Tar sul ricorso di Unicredit contro i poteri speciali. Dopo un avvio debole, Banco Bpm scatta in vetta al Ftse Mib con un rialzo del 4,7% e Unicredit che segue a ruota guadagnando il 2,56%.

Ue: “Il Governo non aveva il diritto di intervenire su Unicredit-Banco Bpm”

Il risparmio è una questione di sicurezza nazionale, ripete da mesi il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. E appellandosi a questa motivazione, che in molti hanno definito pretestuosa considerando che l’operazione coinvolge due banche italiane, lo scorso 18 aprile il governo italiano ha imposto durissime condizioni all’acquisizione del Banco Bpm da parte di Unicredit, tra le quali l’obbligo di uscire dalla Russia entro gennaio 2026, il mantenimento post fusione del rapporto impieghi/depositi per tre anni e il divieto di ridurre il portafoglio project finance e l’esposizione su titoli italiani di Anima. 

Ebbene, secondo le indiscrezioni pubblicate da Bloomberg, dopo una riunione in programma per questo pomeriggio, la DgComp invierà al governo italiano una comunicazione formale nella quale afferma che Roma non aveva il diritto di intervenire sull’operazione e che, in base alle norme comunitarie sulle concentrazioni, solo la Commissione Europea ha il potere legale di imporre condizioni. Cosa che tra l’altro Bruxelles ha fatto lo scorso 19 giugno, quando la DgComp, dando il via libera all’acquisizione, ha subordinato la decisione alla cessione di 209 filiali nel Nord Est allo scopo di evitare concentrazioni eccessive nel mercato italiano.  

Bloomberg: “Ue ordinerà al governo italiano di revocare il golden power”

A questo punto la DgComp ordinerà al governo italiano di revocare le condizioni imposte per il completamento dell’acquisizione di Unicredit. In caso contrario, potrebbe essere avviata una procedura di infrazione contro l’Italia per violazione del diritto comunitario.

La Commissione europea ha rifiutato di commentare, scrive Bloomberg. Così come i rappresentanti di Unicredit, Banco Bpm e il governo italiano. Come spiega Mf, l’esecutivo a quel punto avrà due mesi per rispondere alla Ue(dunque dopo il termine dell’ops) e solo in un secondo momento ci sarà un’eventuale decisione da parte di Bruxelles.

Nel frattempo, in attesa della decisione del Tar, prevista per il 9 luglio, sul ricorso presentato da Unicredit contro il golden power, la mossa di Bruxelles rimette tutto in gioco. Da mesi, infatti, il Ceo di Unicredit, Andrea Orcel, ripete che Piazza Gae Aulenti ritirerà l’offerta se le condizioni imposte dal governo italiano non saranno chiarite. L’ordinanza della DgComp potrebbe forse fargli cambiare idea.

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