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Ue, sbloccati 230 milioni per i project bond: un piano per la crescita delle infrastrutture europee

L’Europa fa il primo passo verso i project bond. Via libera all’utilizzo di 230 milioni di euro come garanzie e prestiti per l’emissione dei nuovi titoli finalizzati a progetti pilota di 18 mesi in infrastrutture, soprattutto nei settori delle telecomunicazioni, dell’energia e dei trasporti. 

L’ok è arrivato nel pomeriggio da una riunione del cosiddetto trilogo, che comprende rappresentanti dell’Europarlamento, del Consiglio europeo e della Commissione Ue. Grazie all’effetto leva, la cifra sbloccata è in grado di mobilitare investimenti fino a 4,6 miliardi di euro

L’accordo di oggi fa riferimento alle risorse disponibili nel bilancio Ue 2012-2013, ma rientra in un piano complessivo per lo sblocco di 1.500 miliardi di euro fino al 2020. Il voto sull’intesa da parte della Commissione parlamentare Bilancio arriverà il 31 maggio, mentre l’approvazione dell’assemblea plenaria è attesa per luglio.

I project bond sono uno degli strumenti principali della strategia per la crescita che sarà discussa domani al vertice informale di Bruxelles. Nonostante il loro nome, non si tratta di obbligazioni tradizionali, ma di strumenti pensati per raccogliere risorse pubbliche e private da investire nella realizzazione di nuove infrastrutture a livello europeo. Un compito svolto tradizionalmente dalle banche, che tuttavia – soprattutto in questa fase – sono poco disponibili ad impiegare risorse in progetti che producono risultati in tempi lunghi, a meno di non alzare eccessivamente i tassi d’interesse. 

Grazie all’intervento della Banca europea per gli investimenti, che si dovrebbe far carico della parte con il rischio maggiore, si alzerà il rating dei project bond, quindi si ridurrà il costo del prestito senior, che sarà offerto a investitori istituzionali e privati. Previste anche obbligazioni con un rischio minore che potranno essere collocate fra i piccoli investitori. 

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Tags: BondUe