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Ue, allo studio l’utilizzo dell’Efsf per ricapitalizzare le banche in crisi

L’uso ‘diretto’ del Fondo salva-Stati (Efsf) dell’Eurozona per la ricapitalizzazione delle banche in crisi, come la spagnola Bankia, “è uno degli elementi di cui si sta discutendo” nell’intenso dialogo fra i governi nazionali e le istituzioni europee in vista del decisivo Consiglio europeo del 28 e 29 giugno. Lo ha affermato oggi a Bruxelles il ministro per gli Affari europei, Enzo Moavero Milanesi, rispondendo ai cronisti a margine di un’audizione del Comitato economico e sociale europeo su “La crisi del debito sovrano”.

“C’e una questione di natura legale che si sta valutando, è uno degli strumenti più importanti che si possono attivare”, ha aggiunto Moavero. Il dibattito in corso, riferito al caso specifico spagnolo, riguarda l’interpretazione delle linee guida dell’Efsf per quanto riguarda i prestiti alle banche, e cioè se Madrid possa chiedere un prestito limitato alla ricapitalizzazione di Bankia, con condizioni relative al solo settore bancario, o se sia obbligato, per ottenere l’iniezione di capitale, a presentare una vera e propria richiesta di aiuto finanziario al Fondo salva-Stati, con programma di consolidamento di bilancio e riforme strutturali sotto il controllo della Troika (Commissione europea-Bce-Fmi), secondo il percorso già seguito da Irlanda, Portogallo e Grecia, che però la Spagna non ha nessuna intenzione di seguire.

Le linee guida dell’Efsf sono molto chiare sul fatto che il prestito deve essere dato allo Stato e non a un’entità privata, ma questo problema potrebbe essere ‘aggirato’ con il passaggio del finanziamento attraverso un fondo pubblico, che agirebbe da intermediario. Un fondo che sembra avere questi requisiti (il Frob, Fondo per la ristrutturazione ordinata bancaria) esiste in Spagna già dal 2009.

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Categories: Finanza e Mercati