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Ucraina, Macron dopo vertice Volenterosi: “Aiuto militare da 26 Paesi, anche Italia”. Meloni: “Non invieremo truppe”

Imagoeconomica

Nuovo vertice dei Volenterosi a Parigi, co-presieduto dal presidente francese Emmanuel Macron e dal britannico Keir Starmer. La riunione è stata convocata all’Eliseo per valutare i contributi occidentali alle garanzie di sicurezza per l’Ucraina nel caso – ancora assai lontano – di una tregua tra Mosca e Kiev. Tra i leader collegati da remoto, anche la premier Giorgia Meloni. In presenza il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. In video-collegamento, Donald Trump si è detto nuovamente intenzionato ad arrivare alla pace. La Russia però ha avvertito che non accetterà, in nessuna forma, un intervento militare straniero in Ucraina. Un tema, questo, che anima il dibattito in Europa.

Volenterosi, cosa ha detto Macron

In conferenza stampa a Parigi, infatti, Macron ha insistito particolarmente dicendo che “26 Paesi, soprattutto europei, si sono “impegnati” a partecipare a una “forza di rassicurazione” nel quadro di un futuro cessate il fuoco russo-ucraino, dispiegando truppe in Ucraina o essendo ‘presenti a terra, in mare o in aria. Questa forza non ha la volontà o l’obiettivo di condurre alcuna guerra contro la Russia” ha detto confermando inoltre che i leader hanno avuto uno scambio telefonico con il presidente Usa Trump il quale ha assicurato che il sostegno americano a queste “garanzie di sicurezza” per Kiev sarà finalizzato “nei prossimi giorni”. Macron ha infine detto che gli europei adotteranno nuove sanzioni ‘in coordinamento con gli Stati Uniti’ se Mosca continuerà a rifiutare la pace.

Meloni: “Non invieremo truppe in Ucraina”

La premier Giorgia Meloni nella riunione della coalizione dei volenterosi “ha nuovamente illustrato la proposta di un meccanismo difensivo di sicurezza collettiva ispirato all’articolo 5 del Trattato di Washington, quale elemento qualificante della componente politica delle garanzie di sicurezza per l’Ucraina. Nel ribadire l’indisponibilità dell’Italia a inviare soldati in Ucraina“, la presidente del Consiglio “ha confermato l’apertura a supportare un eventuale cessate il fuoco con iniziative di monitoraggio e formazione al di fuori dei confini ucraini”. Lo riferisce una nota di Palazzo Chigi.

Polonia: “No a truppe a Kiev neanche dopo la fine della guerra”

“I singoli Paesi garantiscono la loro presenza o partecipazione per garantire la sicurezza dell’Ucraina. La Polonia, come abbiamo ripetutamente sottolineato, non prevede di inviare truppe in Ucraina, nemmeno dopo la fine della guerra. Siamo responsabili della logistica”. Lo ha detto il premier polacco Donald Tusk ai cronisti dopo la riunione della coalizione dei Volenterosi a Parigi.

Germania: “Intervento militare? Decisione a tempo debito”

“Gli europei sono disposti a contribuire in modo decisivo a forti garanzie di sicurezza per l’Ucraina dopo una soluzione negoziale. La Germania darà il proprio contributo”. È quello che si legge in una nota della cancelleria tedesca dopo l’incontro dei volenterosi a Parigi. “Il governo federale è disposto ad ampliare il proprio impegno. La Germania deciderà in merito a un intervento militare a tempo debito, una volta chiarite le condizioni quadro”, continua la nota. “Ciò riguarda, tra l’altro, la natura e la portata dell’impegno degli Stati Uniti e l’esito del processo negoziale”. A decidere sarà comunque il Bundestag.

Cosa ha detto von der Leyen

“Oggi, 26 Paesi si sono impegnati a costituire una forza di rassicurazione, nel contesto di un cessate il fuoco o di un accordo di pace. 26 paesi disposti a schierare forze terrestri, aeree o navali. Ciò dovrebbe contribuire a garantire una pace duratura e a scoraggiare future aggressioni”. Lo dichiara Ursula von der Leyen al termine del vertice dei Volenterosi a Parigi.

Tra le garanzie di sicurezza sottolineate dalla presidente della Commissione c’è quella di “una posizione forte e credibile dell’Europa in materia di difesa. Abbiamo bisogno di un aumento degli investimenti nella difesa. È quindi una buona notizia che Safe, il nostro fondo per la difesa da 150 miliardi di euro, sia stato interamente sottoscritto con la partecipazione di 19 Stati membri. La maggior parte di essi non solo investirà nelle proprie basi industriali di difesa, ma anche in quelle dell’Ucraina. Ciò creerà posti di lavoro in Europa. La nostra risposta strutturale a lungo termine agli investimenti nella difesa è il nostro nuovo bilancio europeo. Abbiamo gli occhi puntati sul 2030. Questo è il nostro orizzonte di preparazione”.

In conferenza stampa dopo il vertice dei volenterosi a Parigi, Macron ha assicurato che gli europei adotteranno nuove sanzioni contro la Russia, “in collaborazione con gli Stati Uniti”, se Mosca continuerà a rifiutare la pace. Ha precisato che ci saranno “nuovi contatti tra americani e russi”.

Regno Unito: impegno collettivo su missili a lungo raggio a Kiev

Il Regno Unito evidenzia l’impegno collettivo dei partner della cosiddetta coalizione dei Volenterosi a fornire “missili a lungo raggio” all’Ucraina fra le conclusioni del vertice odierno di Parigi, che Starmer ha co-presieduto da remoto con Macron. Downing Street sottolinea inoltre come Starmer nel suo intervento abbia invocato “un’intensificazione delle pressioni” su Vladimir Putin per spingere la Russia alla pace. Quanto al contributo militare britannico per le garanzie post-belliche a Kiev, Londra si è detta da tempo pronta a schierare un contingente sul terreno con altri, a patto che ci sia una copertura Usa.

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