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Tutti gli occhi della Borsa sui conti Intesa Sanpaolo e Mps

FIRSTonline

Lo yen in rafforzamento pesa ancora sul Nikkei, che chiude in calo dell’1,3%. Già archiviata la decisione sui tassi negativi di una settimana fa presa dal governatore della BoJ Kuroda. Deboli gli altri listini asiatici con Shanghai che cede lo 0,37%, Shenzhen lo 0,8%, mentre Hong Kong si muove in territorio positivo. Ieri sera i listini americani hanno archiviato una chiusura positiva, con il Dow Jones in rialzo dello 0,49% e l’S&P500 dello 0,15% grazie all’ottimismo generato del dollaro debole sui conti delle aziende. In rally infatti gli industriali Alcoa (+10%) e Caterpillar (+4,3%).

RALPH LAUREN TAGLIA LE STIME

Male invece i titoli del comparto consumer e Ralph Lauren, che è crollato dopo aver tagliato le stime annuali: si aspetta ricavi in ribasso del 3% mentre in precedenza li aveva previsti invariati sull’anno precedente. Le vendite sono in stallo dal marzo 2015. La trimestrale è stata così deludente che il suo nuovo amministratore delegato ha lanciato una revisione interna, che sarà completata in primavera. Nei tre mesi finiti il 26 dicembre scorsi, il marchio di abbigliamento di lusso ha registrato utili pari a 131 milioni di dollari, in calo del 39% rispetto ai 215 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente.

PER OBAMA TASSA DA 10 $ AL BARILE

Il cambio euro dollaro è a 1,198 mentre il petrolio Wti a 31,09 dollari al barile (+0,09%). Nel frattempo il presidente Obama ha proposto una tassa di dieci dollari al barile. La direttrice del Fmi Christine Lagarde ha avvertito che sul fronte dei mercati emergenti “nel breve termine il rallentamento della crescita, la dimensione dei deflussi di capitale e i recenti declini dei mercati azionari sono fonte di preoccupazione”. Per Lagarde c’è il rischio di un aumento delle diseguaglianze, del protezionismo e del populismo, perciò la numero uno del Fondo invita nuovamente a una “partnership per la crescita”, promuovendo una “convergenza più veloce e sostenibile”.

MARKET MOVERS

Il mercato guarda oggi ai dati sull’occupazione Usa a gennaio e alla bilancia commerciale di dicembre. L’attesa è che la Fed non solo non proceda al rialzo di tassi a marzo ma neanche successivamente in scia a un’economia Usa che sta perdendo mordente. Nell’Eurozona, a listini chiusi sono usciti gli ordini dell’industria tedesca di dicembre che hanno registrato un calo superiore alle attese: una flessione dello 0,7% a dicembre sul mese precedente, sull’anno il calo è dell’1%. In agenda la nota mensile dell’Istat sull’economia Italia per gennaio.

A Piazza Affari arriveranno i conti di Intesa Sanpaolo e Bmps mentre il decreto sulle banche in Consiglio dei Ministri ha subito un nuovo rinvio. Il provvedimento, molto atteso dai mercati, riguarda le misure per gli istituti di credito, comprese le garanzie per le bad bank e la riforma delle Bcc.

DRAGHI PRONTO AD AGIRE A MARZO

Ieri il Ftse Mib, grazie a uno scatto finale. Dopo una giornata volatile ha chiuso in rialzo di oltre l’1% a 1,23%. Contrastate invece le altre piazze europee: Londra sale dell’1,06% mentre Francoforte cede lo 0,44% e Parigi strappa un magro +0,44%.

Sempre ieri, Mario Draghi, nel corso di una conferenza organizzata dalla Bundesbank a Francoforte è tornato a confermare che “se ci sarà bisogno adotteremo ulteriori politiche espansive per sostenere la ripresa dell’economia”. Il presidente dell’Eurotower ha anche parlato di diverse “forze globali che cospirano per tenere bassa l’inflazione“.

Ieri in mattinata i dati macroeconomici europei hanno registrato una revisione al ribasso per il Pil dell’Eurozona. La stima 2016 è stata abbassata all’1,7% e quella 2017 all’1,9%. In Italia le stime sono state ridotte all’1,4% nel 2016 e all’1,3% nel 2017. Nel frattempo però la disoccupazione dell’Eurozona è attesa in calo al 10,2% nel 2017. Lo spread Btp-Bund è salito a 120 punti base e rendimento all’1,52%.

OCCHI SU ANSALDO STS

A Piazza Affari continua anche il calvario dei diritti Saipem: alla vigilia dell’ultimo giorno di negoziazione in Borsa sono finiti in asta di volatilità e hanno chiuso in calo del 5,64%. In fondo al Ftse Mib ci sono poi Campari (-4,35%), Luxottica (-1,96%) e Finmeccanica (-1,82%). In una nota diffusa mercoledì sera, Consob ha annunciato di aver rivisto il prezzo dell’Opa di Hitachi su Ansaldo Sts a 9,899 euro da 9,50 euro (+4,2%), decidendo di prolungare l’offerta pubblica di un paio di settimane, fissando la nuova deadline il 19 febbraio 2016. Ansaldo Sts sale dello 0,86%.

In evidenza tra le blue chip Mediaset (+7,58%) e Tenaris (+6,10%). Rimbalzano le banche: Intesa +5,8%, Bmps +4,4%, Bpm +3,99%. Generali -1,10% in attesa del Cda di settimana prossima per avviare una scelta per il successore di Greco.

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Categories: Finanza e Mercati