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Turismo 4.0 con filiere e destagionalizzazione: focus Intesa sulla Liguria

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Si è tenuto a Genova, nella Sala Nautilus dell’Acquario, l’incontro Prospettive del turismo 4.0, organizzato da Intesa Sanpaolo per analizzare le prospettive del turismo in Italia, con focus sul settore alberghiero e ricettivo del territorio genovese e più in generale della Liguria, ottava meta turistica in Italia e quarta tra le località marine, e per offrire agli operatori del settore nuovi strumenti di competitività: valorizzazione delle filiere, investimentiformazioneecosostenibilità, insieme a destagionalizzazione e web, sono emersi quali fattori di sviluppo per un comparto chiave nella crescita dell’economia nazionale e regionale. 

All’incontro sono intervenuti Cristina Balbo, Direttore Regionale Piemonte Valle d’Aosta e Liguria Intesa Sanpaolo, Ilaria Sangalli, economista della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, Giovanni Berrino, Assessore al Lavoro, Trasporti e Turismo Regione Liguria. A seguire una tavola rotonda in cui Giorgio Bertolina, Amministratore Delegato Costa Edutainment, Luca Jaccarino, Amministratore Unico Quality Life e Villa Sorriso, Walter Vacchino, Amministratore Delegato Ariston, Paolo Musso, Direttore Commerciale Imprese Piemonte Valle d’Aosta e Liguria Intesa Sanpaolo, si sono confrontati sul turismo come opportunità di crescita, mettendo a fattore comune esperienze sul territorio, tendenze e prospettive.  

Dallo studio presentato da Intesa Sanpaolo, a cura della Direzione Studi e Ricerche, è emerso che l’Italia si classifica ancora tra le prime cinque top destination mondialinonostante l’aumento delle pressioni competitive: negli ultimi dieci anni sono cresciuti del 45% gli arrivi di turisti non residenti, per un totale di oltre 60 milioni nel 2017. In aumento anche le presenze: sempre nel 2017, 211 milioni quelle dei non residenti, +30% rispetto al 2008, per un grado di internazionalizzazione ormai prossimo al 50% 

Il nostro Paese si distingue per un mix vincente di offerta, in cui le località marine si confermano tra i principali attrattori (seconde solo alle città d’arte), seppure ancora con molti spazi di crescita: nel 2017 si contavano 135 milioni di presenze turistiche e 28 milioni di arrivi. 

Tra le località marine italianela Liguria rappresenta la quarta meta, con 13 milioni di presenze 2017 (l’83% del totale delle presenze turistiche nella regione). La crescita del 6,5% delle presenze marine liguri, tra il 2008 e il 2017, è dovuta per lo più al turismo incoming (+50%), che ha raggiunto i 5 milioni di presenze, a fronte di un calo del turismo residente, che con 7,8 milioni di presenze 2017 risulta ancora sotto del 10,4% rispetto ai numeri del 2008. Il grado di internazionalizzazione delle presenze è pari al 39%, ancora distante da quello delle località marine venete o sarde, quindi c’è ancora spazio per crescere.  

Accanto al turismo marino si fanno strada anche forme di turismo complementari, come quello d’arte, che in Liguria rappresenta al momento solo il 12% delle presenze, ma che ha messo a segno una crescita a due cifre nel periodo 2008-17: +30% le presenze complessive per turismo d’arte (per un totale di 1,8 milioni nel 2017), +64% quelle straniere. 

Complessivamente, quindi, la Liguria ha chiuso il 2017 con 15,5 milioni di presenze turistiche, di cui il 41% straniere. Le prime proiezioni per l’anno in corso (periodo gennaio-settembre 2018) vedono le presenze straniere stabili sul livello dello scorso anno e un lieve calo delle presenze di turisti residenti (-3,5%). 

Queste evidenze si confermano anche nell’analisi per provincia, che vede in testa, nel ranking per capacità di attrazione di turisti non residenti, La Spezia (2,5 milioni di presenze complessive) e Genova (4,1 milioni), con un grado di internazionalizzazione, rispettivamente, del 62% e del 48%. Seguono Imperia (presenze complessive 3,2 milioni) e Savona (5,7 milioni), con un grado di internazionalizzazione del 41,4% e del 26%. Le prime proiezioni per il 2018 (gennaio-settembre) sono stabili per Genova e La Spezia, negative invece per Imperia (-3%) e, soprattutto, per Savona (-4,3%). 

Nuove opportunità per questo territorio potranno aprirsi dal potenziamento delle esperienze turistiche multi-tematiche: oltre al mare e ai percorsi d’arte, l’enogastronomia, la cultura, le terme, le attività naturalistiche, montane e sportive, con un occhio di riguardo al luxury travel 

Durante l’incontro sono stati presentati anche i risultati di un’indagine condotta nei mesi scorsi da Intesa Sanpaolo su un campione di aziende alberghiere liguri, per individuare nuove opportunità di sviluppo del potenziale turistico della regione. Attrattività del territorio (eventi locali, valorizzazione patrimonio enogastronomico, offerta pacchetti tematici, rafforzamento brand territorio, eventi internazionali) e promozione web (sito internet proprietario, utilizzo social network, OTA, agenzie e tour operator classici, cofanetti regalo, social marketing) tra i temi centrali, per intercettare un maggior flusso di clientela non residente anche dai mercati emergenti, dove si concentra il potenziale di sviluppo, e abbattere la stagionalità delle presenze. 

Le imprese del territorio mostrano attenzione continua al tema degli investimenti nella qualità dei servizi e delle strutture, verso un upgrading qualitativo indispensabile per potenziare alcune tipologie di turismo, soprattutto incoming. L’analisi dell’offerta ricettiva svela che, nel 2017, solo il 25% dei posti letto alberghieri è posizionato in fascia alta (4 stelle, 5 stelle e 5 stelle lusso), con un picco del 46% nella provincia di Genova, e addirittura solo il 13% nella provincia di Savona. 

Determinante anche il tema della formazione: una quota molto elevata di imprese dichiara di aver già svolto in passato attività di formazione su tematiche “classiche” quali le lingue straniere, l’accoglienza, la ristorazione, ma c’è ancora spazio per spingere su quelle più innovative, necessarie al processo di trasformazione in chiave 4.0 che sta riguardando il settore, come l’utilizzo di software e dispositivi digitali, e la cybersecurity. 

Due, infine, le leve fondamentali per la crescita individuate dagli intervistati: la disponibilità di finanziamenti a medio e lungo termine e un supporto consulenziale competente rispetto alle specificità del settore turistico.  

Intesa Sanpaolo si propone in questi ambiti come interlocutore privilegiato, mettendo a disposizione del comparto alberghiero:  

  • linee di finanziamento dedicate, destinate a investimenti per il miglioramento delle strutture ricettive 
  • il Programma Filiere, un innovativo modello di collaborazione tra banca e aziende, allo scopo di migliorare le condizioni di accesso al credito rivolgendosi alle imprese tra loro collegate da rapporti produttivi 
  • percorsi di formazione dedicati agli operatori del settore dedicati allo sviluppo di nuove competenze nel digitale e all’approfondimento delle dinamiche di settore 
  • un modello di rating qualitativo che consente di analizzare le necessità delle singole aziende prendendo in considerazione, oltre alle performance economiche, anche gli “intangibili” dell’impresa turistica  
  • supporto specialistico su progetti complessi attraverso il Desk Turismo di Mediocredito Italiano e l’accompagnamento in operazioni di finanza straordinaria grazie alla struttura dedicata a Pmi e midcap nata di recente dalla sinergia fra Banca Imi e Mediocredito 
  • l’accordo triennale di collaborazione, siglato a gennaio di quest’anno con il MIBACT, che mette a disposizione un plafond di 5 miliardi destinato alla predisposizione di un vero e proprio “Patto per il Turismo 4.0”. 

Cristina Balbo, direttore regionale Piemonte Valle d’Aosta e Liguria Intesa Sanpaolo, ha dichiarato: «La Liguria occupa un posto da protagonista nel contesto del turismo italiano. È una terra di eccellenze, purtroppo non immune da fragilità, che può puntare sullo sviluppo di percorsi sostenibili e di esperienze di qualità che abbraccino il mare, i borghi, l’enogastronomia, la cultura, i cammini religiosi sull’Appennino e tanto altro. Intesa Sanpaolo, su questo territorio, si è resa da tempo promotrice di un network di relazioni, volte a stimolare il potenziale inespresso durante tutto l’anno. Supportiamo oltre 1.500 imprese, per aiutarle a competere a livello globale. Oggi più che mai, è necessaria una strategia di rilancio del territorio che valorizzi le filiere come nuova “frontiera” di collaborazione tra imprese e operatori dell’accoglienza, in modo che tutti siano stimolati a fare i necessari investimenti per la promozione dell’offerta a livello internazionale.»

«Il turismo – ha dichiarato Giovanni BerrinoAssessore al Lavoro, Trasporti e Turismo Regione Liguria – è una delle più importanti attività produttive d’Italia, ha tempi e modalità differenti rispetto agli altri comparti economici, è soggetto al tempo e alla stagionalità, ma è indubbiamente uno dei principali settori in cui si può e deve investire, per gli importanti margini di crescita che ha. È quindi significativo che il primo istituto bancario italiano decida di organizzare un focus interamente dedicato al settore, ed è ovviamente un onore che si tenga in Liguria. L’amministrazione regionale crede fortemente nel turismo, abbiamo dedicato parte del fondo strategico regionale ad esso, sia per i comuni che per gli operatori privati. Migliorare la qualità delle infrastrutture e dei servizi è fondamentale per vincere la sfida dei nostri principali competitori internazionali, la sinergia pubblico privato è la strada maestra da percorrere – ha concluso l’Assessore – e certamente l’interesse del sistema bancario può diventare decisivo».

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