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Turismo: 16 milioni di stranieri in meno, persi 12 miliardi

Pixabay

L’estate 2020 è finita e per il settore del turismo è tempo di bilanci. Secondo un’analisi di analisi Coldiretti/Ixè, quest’anno gli italiani ad aver fatto vacanze sono stati 34 milioni, il 13% in meno rispetto al 2019. Un risultato certamente negativo, ma meno catastrofico di quello che si temeva durante i mesi peggiori della pandemia.

Il dato più pesante è però quello relativo ai turisti stranieri. Da un anno all’altro si sono perse ben 16 milioni di presenze e il costo di questa voragine per il sistema turistico italiano è stato pesante: circa 12 miliardi di mancati introiti.

Tornando agli italiani, la stragrande maggioranza ha scelto di rimanere in patria (il 93%, contro l’86% del 2019). Non solo: quest’anno un italiano su quattro ha scelto una destinazione vicino casa, privilegiando il turismo di prossimità nella speranza (non sempre fondata) di minimizzare in questo modo il contagio da coronavirus.

Le difficoltà economiche dei mesi passati e le prospettive tutt’altro che rosee per quelli a venire hanno indotto a spendere meno per la vacanza: in media, 588 euro, dato in calo del 25% rispetto al 2019.

A essere privilegiate sono state soprattutto le località di mare e le mete naturalistiche. Hanno sofferto invece le città d’arte, dove il crollo delle presenze ha indotto gli albergatori ad abbattere i prezzi. Stando all’Unione Nazionale Consumatori, che ha elaborato i dati Istat dell’inflazione di agosto, il calo dei prezzi a Venezia ha raggiunto il 22,2%, seguito dai più contenuti (ma comunque significativi) -7,5% di Firenze e -7,3% di Bologna. È andata meno peggio a Roma, con un -4,5%, mentre la caduta più drammatica in assoluto si è registrata a Trapani (-29,8%). Al terzo posto nella classifica generale Grosseto (-14,8%), seguita da Lucca (-13,9%) e da Rimini (-10,3%). La media nazionale, comunque, è più rassicurante: i prezzi sono scesi su base annua del 2,1%.

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