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Rifiuti: in Senato norme contro i cittadini? Ecco cosa scrive Chicco Testa al Governo su compiti e ruolo di Arera

Imagoeconomica

È un nuovo fronte politico sulla costruzione di un’economia circolare italiana. Nel ddl Superbonus in esame in Senato ci sono norme che toccano le funzioni di Arera sui rifiuti. L’Autorità sarebbe privata delle competenze sulle tariffe, si prospetta l’emanazione della separazione contabile e amministrativa della gestione dei rifiuti, si inficia la valutazione dei costi delle singole prestazioni e gli schemi tipo dei contratti di servizio. In breve, si rivedono le regole in negativo, si mette a rischio tutto il buono che si è fatto negli ultimi anni, secondo Assoambiente. Per questo il presidente Chicco Testa si è rivolto al ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin.

Gli emendamenti presentati dai senatori Fazzone e Lotito di Forza Italia rimettono in discussione il ruolo di Arera. Dopo l’avvento della regolazione è emersa più che in passato la complessità industriale, amministrativa e di mercato del settore dei rifiuti e il tema della regolazione su scala nazionale, scrive Testa. L’Arera ha sottostimato l’opportunità di affiancare le consultazioni con gli stakeholder a momenti di “simulazione” in cui i primi orientamenti venivano calati nei diversi assetti di mercato. Tuttavia, ci sono peculiarità territoriali da tenere in considerazione, oggi più che mai. Senza girare troppo al largo, la gestione di tutto ciò che si butta somiglia a un caleidoscopio che passa di mano in mano tra sindaci, Regioni, aziende, centri di raccolta, consorzi.

Caro ministro, aggiunge Testa, state facendo “interventi demolitivi tout court” perché all’Autorità si tolgono dall’oggi al domani competenze soprattutto sulle tariffe. Questa azione “potrebbe comportare incertezza in relazione alla disciplina in base alla quale si finanzia il servizio”.

Costi incontrollati sui cittadini?

Il sistema nazionale rifiuti è molto articolato e nella prospettiva di una economia circolare e di recupero “l’urgenza è quella di avere regole certe a garanzia di trasparenza e tutela della competitività nella messa a terra delle regole”. Il ddl è in discussione in Senato, ma Stefano Besseghini presidente Arera ha già dato una prima risposta ad Assombiente. L’Autorità, nel settore del ciclo dei rifiuti come negli altri settori di competenza, procede alla piena implementazione del mandato contenuto dalle norme approvate dal Parlamento. E se ci sono distorsioni noi le segnaliamo. 

“In questo caso, le proposte nel comportare una radicale riduzione delle regole applicabili e dei controlli possibili, rischiano di pregiudicare i progressi fatti e la possibilità di conseguire gli alti obiettivi ambientali e organizzativi che la disciplina comunitaria richiede al nostro Paese”. Finora le regole sono state rispettose delle competenze dei vari soggetti in campo. Ma le scelte future “dovrebbero esser precedute da una solida riflessione e da un adeguato dibattito”. È una fuga in avanti di due parlamentari o c’è dell’altro? Ciò che deve far stare all’erta sono le ricadute sui cittadini. Costi senza controllo per i cittadini e impossibilità di verificare qualità e quantità dei rifiuti in relazione agli impianti esistenti sarebbero un doppio salto all’indietro. Il governo lo vuole?

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