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Turchia, vivo uno dei due piloti dell’aereo russo abbattuto: “nessun avvertimento ricevuto”

Uno dei due piloti del caccia russo abbattuto ieri dall’aeronautica turca è vivo ed è tornato nella base russa in Siria con l’aiuto dell’esercito di Assad.

Konstantin Murakhtin, navigatore del Su-24 colpito da Ankara, assicura di “non aver violato” lo spazio aereo di Ankara “nemmeno per un secondo” e di non aver ricevuto alcun avvertimento prima di essere abbattuto. “Non è possibile – ha affermato il pilota – che noi si abbia violato il loro spazio aereo nemmeno per un secondo. Stavamo volando a un’altitudine di 6mila metri in perfette condizioni meteo e ho sempre avuto il controllo totale della rotta”. “Non c’è stato nessun avvertimento, né visivo né via radio”, ha aggiunto. 

Nel frattempo continuano le tensioni diplomatiche tra i due Paesi che sostengono posizioni diametralmente opposte. Nonostante ciò Mosca a ufficializzato che non ci sarà nessun “intervento militare contro Ankara”, anche se l’abbattimento del jet militare russo viene considerato «un atto di aggressione paragonabile all’attacco all’altro aereo russo nei cieli sopra il Sinai». Il numero due della Duma ha inoltre suggerito di ritirare l’ambasciatore russo in Turchia per consultazioni, mentre il ministero degli esteri russo ha sconsigliato ai propri cittadini di visitare la Turchia per motivi turistici o altri scopi.  

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