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Trivelle e autostrade: ecco cosa cambia con il Conte 2

Le concessioni per le trivellazioni in corso non saranno toccate, ma da qui in avanti lo Stato non ne concederà di nuove. Per quanto riguarda invece la revisione della concessione autostradale, l’operazione avviata nei mesi scorsi dopo la tragedia del Ponte Morandi continua e – in teoria – potrebbe portare anche alla revoca, che comunque rimane uno scenario poco probabile. È questo il quadro che emerge dalle ultime dichiarazioni arrivate da esponenti del neonato governo Pd-M5S.

“Renderemo più efficiente e razionale il sistema delle concessioni operando una progressiva e inesorabile revisione di tutto il sistema – ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nel discorso d’insediamento alla Camera – Siamo determinati a introdurre una normativa che non consenta più il rilascio di nuove concessioni di trivellazione per estrazione di idrocarburi. Chi verrà dopo di noi, se mai vorrà assumersi l’irresponsabilità di far tornare il Paese indietro, dovrà farlo modificando questa norma di legge”.

Quanto alla revisione delle concessioni autostradali avviata a seguito del crollo del ponte Morandi, “porteremo a completamento il procedimento senza nessuno sconto per gli interessi privati – ha continuato il capo del Governo – avendo quale obiettivo esclusivo la tutela dell’interesse pubblico e la memoria delle 43 vittime, una tragedia che rimarrà una pagina indelebile della nostra storia patria”.

Le parole di Conte hanno ricevuto applausi convinti dai banchi del Movimento 5 Stelle, mentre quelli arrivati dai banchi del Pd sono risultati meno unanimi e decisi.

Poco dopo, sullo stesso tema è intervenuto anche Graziano Delrio: “Sulle concessioni autostradali siamo stati molto chiari – ha spiegato il capogruppo del Pd ai microfoni di Sky Tg24 – La revisione dei sistemi concessori, non solo autostradali, è importante per tutelare sempre al meglio l’interesse pubblico. Alcune concessioni, in particolare quelle collegate alla tragedia del ponte Morandi, vanno viste, come sta facendo già la Presidenza del Consiglio, con gruppi di esperti che potranno anche arrivare fino alla revoca”.

Con queste dichiarazioni Delrio ha corretto il tiro rispetto a quanto detto la settimana scorsa dal nuovo ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, che aveva escluso la revoca, parlando solo di revisione, come prevede l’accordo di governo.

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Categories: Politica