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Tributi Italia, i riscossori che intascavano le imposte: 5 arresti, 4 denunce

Riscuotevano Ici e tributi locali, ma invece di versarli nelle casse pubbliche li tenevano per sé. Così la Tributi Italia Spa, società di riscossione con sede a Chiavari, in provincia di Genova, avrebbe sottratto negli anni oltre 100 milioni di euro a circa 400 comuni italiani. La Guardia di Finanza del capoluogo ligure, su ordine del Gip di Chiavari  Fabrizio Garofalo, ha arrestato oggi per peculato e reati fiscali cinque persone, fra cui Giuseppe Saggese, l’amministratore di fatto della società. Altre quattro persone sono state denunciate a piede libero.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, i fondi venivano versati sui conti di società riconducibili a Saggese, che in tutto si sarebbe appropriato di circa 20 milioni di euro. Per mascherare i movimenti si mettevano in scena operazioni con imprese collegate, spesso documentate come consulenze o piani di riorganizzazione aziendale, e operazioni societarie di natura straordinaria, come aumenti di capitale e costituzione di nuove società. 

La Tributi Spa, a causa delle numerose denunce presentate da vari Comuni che gli avevano revocato le concessioni per l’esazione tributaria, è entrata in stato d’insolvenza ed è stata dichiarata fallita dal Tribunale di Roma. 

Sempre stando alle tesi dell’accusa, Saggese prelevava dai conti della società anche di 10 mila euro in contanti al giorno, si muoveva su automobili di lusso, usava perfino yacht ed aerei privati e si svagava con soggiorni in località prestigiose, feste mondane e concerti. Molti dei circa mille dipendenti di Tributi Italia spa sono stati licenziati, molti altri sono in cassa integrazione. Alcuni comuni sono arrivati sull’orlo del dissesto finanziario.

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