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Thomson Reuters annuncia il taglio di 3.200 posti di lavoro

FIRSTonline

Thomson Reuters taglierà 3.200 posti di lavoro in tutto il mondo. In termini percentuali si tratta del 12 per cento della sua forza lavoro. La decisione è stata annunciata agli investitori martedì 4 dicembre dallo stesso gruppo canadese.

Alla base dei licenziamenti, afferma l’azienda, c’è la volontà di ridurre i costi e aumentare i margini di crescita della società.

Oltre a tagliare 3.200 posti di lavoro, Thomson Reuters ha reso nota l’intenzione di chiudere il 30 per cento dei 133 uffici che ha sparsi per il mondo. Con ogni probabilità la nuova politica occupazionale riguarderà anche l’agenzia di stampa Reuters News che pesa per circa il 6% dei ricavi del gruppo.

Ricordiamo che il 12 e il 13 novembre scorsi, i giornalisti di Reuters Italia hanno indetto due giorni di sciopero allo scopo di protestare contro l’avvio da parte di Reuters News & Media Italia di una procedura di licenziamento collettivo per 16 giornalisti, pari a più di un terzo della redazione italiana.

“Incomprensibile – spiegava l’assemblea dei giornalisti in un comunicato –  anche la motivazione dell’ azienda, secondo cui i licenziamenti sarebbero necessari nel quadro di un piano di riorganizzazione e di efficientamento della struttura”.

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