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Tesla consola Wall Street, ma il tracollo di Netflix pesa. Piazza Affari: occhio a Banco Bpm e Leonardo

Imagoeconomica

Sanzioni dall’Europa, missili dalla Russia. Non si coglie all’orizzonte un solo segnale di calo delle tensioni internazionali. Anche il Beige Book offre un’immagine in chiaroscuro delle prospettive dell’economia Usa. Ma Wall Street è impegnata su altri fronti, a bocciare e promuovere i vecchi eroi.

Ieri è stata la giornata della resa dei conti per Netflix, precipitata del 37%, con una perdita superiore ai 54 miliardi. I grandi azionisti, a partire dal raider Bill Ackman, hanno rovesciato sul listino valanghe di titoli della società dello streaming provocando anche una brusca caduta del Nasdaq (-1,22%). Potrebbe essere il segnale di un’inversione di tendenza, destinata a colpire l’intero settore dei Fang (compreso Facebook e la stessa Amazon) oppure l’avvio di una nuova guerra per il controllo dello show business.

A riportare il buonumore, a Borsa chiusa, ci ha pensato ancora una volta Elon Musk. Tesla ha annunciato risultati incredibili: profitti per 3,3 miliardi di dollari nel primo trimestre, ovvero sette volte gli utili dell’anno scorso. E la notizia che quest’anno la società venderà 1,5 milioni di auto, il 60% in più. La Borsa ha premiato il titolo con un rialzo del 5%. Musk, insomma, ha aggiunto altri 23 miliardi di dollari al suo patrimonio, più della metà di quanto ha finora offerto per Twitter. Due lampi, Netflix e Testa, che movimentano mercati incerti, più che mai dipendenti dalla geopolitica.

La Cina è al quinto giorno di ribasso

Il Nikkei di Tokyo, in rialzo dell’1% quando manca poco alla fine delle contrattazioni della giornata, è alla terza seduta consecutiva con il segno più. Torna però ad indebolirsi lo yen, il cross su dollaro è in rialzo dello 0,4%, a 128,3. In rialzo il Kospi di Seul (+0,4%) ed il BSE Sensex di Mumbai (+0,7%).

Per l’indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen, il -1,3% di stamattina porta alla quinta seduta di ribasso in cinque giorni. In calo anche l’Hang Seng di Hong Kong, -1,7%. L’Hang Seng Tech, -3%, tocca i minimi dell’ultimo mese.

Ieri ha parlato il presidente Xi, ma non ha fatto cenno ai provvedimenti di stimolo ad un’economia che rischia di non raggiungere i target di crescita previsti dalle autorità. UBS e Nomura hanno tagliato le loro previsioni sul Pil del 2022 al di sotto degli obiettivi del piano.

Future Usa in rialzo, rallenta la corsa dei T bond

Stamane sono in rialzo di mezzo punto i future di Wall Street. Ieri il Dow Jones ha chiuso in rialzo dello 0,7%, piatto l’S&P.

Il petrolio WTI è in rialzo dell’1% a 103 dollari il barile. La Germania smetterà di importare petrolio dalla Russia entro la fine dell’anno, ha detto ieri sera il ministro degli Esteri tedesco Annalena Baerbock dopo un incontro con i suoi omologhi baltici.

Il clima sul mercato dei bond governativi resta molto teso, anche se i rendimenti sono leggermente rientrati dal picco record di inizio settimana. Treasury Note a dieci anni a 2,87% da 2,93%. BTP decennale a 2,50% da 2,60%, sul massimo da marzo 2020, Bund tedesco a 0,85%, da 0,91%, massimo dal 2015.

In agenda domani a Washington un intervento di Christine Lagarde nell’ambito degli incontri di primavera del Fondo monetario, in cui prenderà la parola, fra gli altri, anche il presidente della Fed Jerome Powell.

La Bundesbank: basta con gli acquisti Bce, no ad “aumenti affrettati”

“I dati economici suggeriscono che la Banca centrale europea dovrebbe terminare presto il programma di acquisto di obbligazioni”. Joachim Nagel, presidente della Bundesbank, rilancia da Washington il tema dello stop al programma di acquisti di obbligazioni da parte della Banca Centrale Europea. Il banchiere tedesco prevede i primi aumenti dei tassi nell’Eurozona a partire dal terzo trimestre, anche se, ammette, prima di seguire l’esempio della Fed, l’Eurozona dovrà attendere i prossimi dati in arrivo dall’economia, in preoccupante frenata. Decisivo sarà l’appuntamento di giugno, quando arriveranno le nuove stime macro.

Schizzano in asta i tassi dei Bund. In vista un nuovo Btp 15 anni

Tra gli investitori comincia peraltro a farsi strada la speranza che l’inflazione si stia avvicinando al picco. E così rientra seppur solo in parte la corsa dei rendimenti dei titoli di Stato. E l’euro recupera sul dollaro a 1,086.

Il Btp 10 anni chiude a +2,51% (da +2,55% di ieri) e il Bund di pari durata a +0,86% (da +0,91%) per uno spread in leggero rialzo a 165 punti base (+0,75%). La Germania ha piazzato 859 milioni di euro nel Bund 2046, con tassi schizzati allo 0,95% dallo 0,39% del precedente collocamento.

UniCredit scrive che l’Italia potrebbe lanciare in questi giorni un nuovo Btp a 15 anni, data l’assenza di aste regolari in settimana.

Milano +1,03%. Le trimestrali spingono i listini

Finale in crescita per i listini dell’Eurozona. L’indice EuroStoxx 50, trascinato dai conti delle blue chip, avanza dell’1,6%. Piazza Affari si avvicina nuovamente a quota 25mila e chiude con un rialzo dell’1,03%, a 24.878 punti base.

Brilla Francoforte (+1,47%). I prezzi alla produzione in Germania sono aumentati del 30,9% su base annua a marzo, subendo per la prima volta gli effetti della guerra in Ucraina, secondo i dati dell’Ufficio federale di statistica.

Vola Danone, corrono i chip da Asml a Stm

Tonica Parigi (+1,38%), trascinata dal rally di Danone, +5,47%, grazie a una crescita del trimestre oltre le attese, ma anche a seguito di indiscrezioni di Letter A, una newsletter specializzata, su presunte avances di Lactalis per rilevare più business del gruppo.

Corre Amsterdam, +1,26%, dove svetta Asml (+5,31%), che trascina con sé l’intero settore dei chip alla luce di una trimestrale migliore delle attese e delle previsioni positive sulla domanda. Gli analisti di JP Morgan confermano la loro raccomandazione positiva sul titolo con un obiettivo di prezzo invariato a 780 euro.

Corre a Milano Stm (+4%): la società approverà la trimestrale il giorno 27.

Perde colpo il Crédit Suisse, frena Rio Tinto

A Zurigo (+0,35%) pesa il calo di Credit Suisse (-1,48%), in controtendenza in un settore bancario europeo ben comprato: il gruppo elvetico prevede una perdita nel primo trimestre a causa di un aumento degli accantonamenti per spese legali, del rallentamento dell’attività commerciale e dell’impatto della guerra in Ucraina.

A Londra (+0,38%) perde colpi Rio Tinto, frenata dal calo dell’import cinese. Madrid +0,89%.

Torna la febbre su Banco Bpm

Giornata di rialzi per le banche in Piazza Affari sotto la spinta del mercato obbligazionario. A guidare la corsa è ancora una volta Banco Bpm (+4,5%), al centro delle manovre sul settore. L’attenzione è legata alle nuove mosse del Crédit Agricole, che ha presentato un’offerta non vincolante per acquistare le joint venture assicurative dell’istituto, attualmente in essere con Cattolica tramite Vera Assicurazioni e Covea tramite Bipiemme Vita. Anche Axa, riferisce Bloomberg, ha espresso interesse per l’acquisto del business bancassurance del Banco, valutato circa 1,5 miliardi di euro.

Sotto i riflettori Leonardo, una nuova squadra per Fincantieri

Da segnalare Leonardo (+1,7%), promossa ad overweight da Morgan Stanley. Sembra più vicino il progetto di integrazione tra Leonardo e Fincantieri. Ieri, poi, Cdp ha presentato le liste per il rinnovo dei vertici di Fincantieri. Si chiude la lunga stagione di Bono, nuovo ad sarà Pierroberto Folgiero, mentre il generale Claudio Graziano sarà il presidente.

Cdp ha anche confermato Roberto Tomasi come ad di Autostrade, mentre alla presidenza approda Elisabetta Oliveri. Infine indicati Giuseppe Marino e Lorenza Franca Franzino come ad e presidente di Ansaldo Energia.

Si sgonfia Autogrill, Sos per Pininfarina

Telecom Italia, scrive Reuters, sta negoziando con un pool di banche una linea di credito del valore di circa 3 miliardi che potrebbe essere in parte assistita da garanzia pubblica emessa da Sace.

Sos di Kpmg su Pininfarina: dalla relazione degli amministratori emergono “rilevanti incertezze sulla continuità aziendale”.

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