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Terna, tutti gli investimenti del nuovo piano: ecco la mappa

Imagoeconomica

Subito dopo la presentazione del nuovo piano industriale, che copre il quinquennio 2018-22, l’amministratore delegato di Terna, Luigi Ferraris, è volato negli Stati Uniti per illustrarlo agli investitori internazionali ma anche per stringere nuove partnership in funzione dell’innovazione e dell’internazionalizzazione del gruppo che, insieme all’accelerazione degli investimenti e alla loro piena sostenibilità e alla generazione di utili e dividendi crescenti, rappresentano il cuore del nuovo corso del gruppo elettrico. Un accordo di partnership è stato raggiunto con Tesla per trovare soluzioni per lo stoccaggio dell’energia volto a dare sicurezza e flessibilità alla rete elettrica a bordo dell’auto e un osservatorio permanente è stato progettato a San Francisco, dove verrà aperto un ufficio insieme alla Cassa depositi e prestiti, per seguire da vicino l’evoluzione dell’information technology e delle startup californiane e che ha nella Stanford University il suo punto di riferimento.

L’innovazione e l’internazionalizzazione, che passa anche dai progetti di interconnessione elettrica transfrontaliera, sono il presente e il futuro di Terna ma visivamente il nuovo piano industriale si materializzerà soprattutto nel salto di quantità e di qualità degli investimenti infrastrutturali sul territorio italiano, che hanno nella sostenibilità sistemica (e dunque anche finanziaria), ambientale e sociale la loro bussola inconfondibile.

Parlano prima di tutti i numeri. L’impegno per la crescita e lo sviluppo sostenibile delle reti elettriche da Nord a Sud messo in campo dal nuovo piano industriale di Terna al 2022 si traduce in 5,3 miliardi di euro di investimenti in opere infrastrutturali, in aumento di oltre il 30% rispetto al Piano precedente, tutti dedicati alla rete italiana, e necessari per rispondere alle nuove esigenze del sistema elettrico, sempre più indirizzato alla completa de-carbonizzazione e verso una maggior diffusione e disponibilità di risorse da fonti rinnovabili. 

Nell’arco quinquennale del piano, Terna ha programmato la realizzazione di importanti dorsali elettriche in Italia con un rilevante impatto e ricadute positive sull’economia locale. Gli investimenti di Terna saranno così suddivisi: 1,8 miliardi di euro dedicati al Nord1,6 miliardi di euro al Centro 1,9 miliardi di euro al Sud e daranno ogni giorno lavoro a oltre 3 mila persone, ovvero oltre l’80% della forza lavoro di Terna così distribuita: 1.221 dipendenti concentrati al Nord, 1.488 al Centro e 844 al Sud. 

Ma insieme all’opera dei dipendenti essenziale per la realizzazione del nuovo piano industriale sarà il contributo di migliaia di imprese fornitrici (per la maggior parte di piccole e medie dimensioni), in prevalenza civili ed elettromeccaniche (ma anche di elettronica, costruzioni, servizi), in centinaia di siti di cantiere, che significa coinvolgere ogni anno circa 2 mila fornitori, per la stragrande maggioranza italiani (oltre il 95%). 

Ma quali sono le principali opere infrastrutturali in cantiere e quali aree territoriali investirà il piano Terna? Per lo sviluppo della rete e per accrescere la capacità di scambio fra le diverse zone del mercato elettrico italiano si segnalano in particolare queste opere: 

  • al Nord, la connessione sottomarina “Laguna Veneta”, l’elettrodotto “Colunga-Calenzano” (tra Toscana ed Emilia Romagna) e gli avanzamenti dei cantieri per l’interconnessione “Italia-Francia” 
  • al Centro, la connessione sottomarina “Elba-Continente”, l’elettrodotto “Gissi-Foggia” (tra Abruzzo e Puglia), gli avanzamenti dei cantieri per l’interconnessione “Italia-Montenegro” e l’avvio dei lavori per il nuovo progetto SA.CO.I.3 (Sardegna, Corsica e Penisola Italiana) 
  • al Sud, il nuovo collegamento sottomarino “Capri-Sorrento”, l’elettrodotto “Deliceto-Bisaccia” e la “Paternò-Pantano-Priolo” (Sicilia), oltre all’avvio dei lavori della “Chiaramonte-Gulfi-Ciminna” (Sicilia). 

I numeri sono importanti ma il fatto che i principali nuovi impianti di Terna saranno sotterranei o sottomarini – è qui che si materializza la strategia della sostenibilità – fa la differenza sul piano della qualità rispetto al passato.

Il gruppo guidato da Ferraris ha inoltre in programma nei prossimi 5 anni la razionalizzazione delle reti nelle principali aree metropolitane del Paese che riguarderà in particolare le città di Milano, Roma, Napoli e Palermo e prevedrà prevalentemente la sostituzione di vecchie infrastrutture con nuovi cavi tecnologici e sostenibili con l’obiettivo di migliorare la qualità e la sicurezza del servizio elettrico. 

Infine, il nuovo piano di Terna prevede la messa in campo di una serie di azioni preventive per accrescere la sicurezza e la stabilizzazione della rete elettrica mitigando gli impatti del clima sulle linee: finora sono stati installati circa 20.000 dispositivi cosiddetti anti-rotazionali (nel 2016 erano solo 6.000) localizzati nelle principali aree a maggior rischio di fenomeni nevosi, a mitigazione del rischio di formazione dei manicotti di ghiaccio limitando gli accumuli di neve sui conduttori.  La qualità passerà anche da qui.

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Categories: Economia e Imprese