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Telecom Italia: ricavi in calo e tonfo degli utili per oneri straordinari

Telecom Italia ha chiuso il primo semestre con un utile netto di 29 milioni di euro, in netto calo rispetto ai 543 milioni di euro registrati nello stesso periodo del 2014. Il risultato sconta, oltre a oneri non ricorrenti per 399 milioni, l’impatto negativo delle operazioni di riacquisto delle obbligazioni proprie del semestre, nonché di alcune partite aventi natura meramente valutativa e contabile che non generano alcuna regolazione finanziaria, connesse in particolare alla valutazione al fair value dell’opzione implicita inclusa nel prestito obbligazionario a conversione obbligatoria emesso a fine 2013, con durata triennale. 

In particolare, gli oneri non ricorrenti sono di vario tipo: “oneri derivanti da processi di riorganizzazione-ristrutturazione aziendale, oneri conseguenti a contenziosi e sanzioni di carattere regolatorio e a passività correlate ai suddetti oneri e oneri per vertenze con ex personale dipendente e passività con clienti e/o fornitori”, indica la nota, sottolineando come, in assenza di tali impatti, “l’utile sarebbe risultato di oltre 650 milioni di euro”. 

I ricavi sono stati di 10.097 milioni di euro, in calo del 4,3% rispetto al primo semestre 2014 (-454 milioni di euro). In termini di variazione organica, calcolata escludendo l’effetto della variazione dei tassi di cambio e del perimetro di consolidamento, i ricavi consolidati sono in riduzione del 3,3% (-347 milioni di euro). 

“I risultati del secondo trimestre dell’anno – ha commentato l’amministratore delegato, Marco Patuano – mostrano un solido trend di miglioramento del fatturato in Italia, cresciuto di 113 milioni di euro rispetto ai primi tre mesi dell’anno con incrementi sia nel fisso che nel mobile. Tim si è confermato ancora una volta il primo operatore mobile del Paese, con un incremento del 21,8% dei ricavi da servizi innovativi rispetto al 2014″. 

Quanto alla “banda ultralarga fissa – ha aggiunto – mostra con evidenza i benefici degli accordi che stiamo siglando con i content provider, con un incremento della domanda di connessione. Anche i margini industriali hanno proseguito nel percorso di miglioramento, mentre il dato assoluto sconta fattori non ricorrenti e accantonamenti tecnici legati a vicende regolatorie e legali ancora aperte per le quali confidiamo di raggiungere soluzioni positive”. 

Secondo manager, inoltre, “il risultato Ebitda domestico underlying – escludendo l’impatto sia degli oneri non ricorrenti che di altri elementi eccezionali – evidenzia un trend di miglioramento sequenziale, con una flessione nel secondo trimestre 2015 del 2,7% su base annua, in recupero rispetto a quella registrata nei primi tre mesi dell’anno (-4,8%)”. 

Nella nota della società si legge infatti che “il mercato domestico, nel primo semestre 2015, ha confermato il trend di progressivo recupero su base trimestrale del fatturato domestico, con una minore flessione rispetto ai trimestri precedenti, grazie all’attenuazione della dinamica di contrazione dei servizi tradizionali e allo sviluppo dei servizi innovativi”. 

La nota ricorda inoltre che a fine 2014 Telecom Italia ha avviato un progetto immobiliare, che prevede un percorso di ristrutturazioni, chiusura di alcuni immobili e rinegoziazioni delle locazioni con le relative proprietà, in una logica di efficienza e risparmio, principalmente realizzato attraverso l’allungamento delle scadenze contrattuali e la riduzione dei canoni di locazione. 

La rinegoziazione e/o la stipula di nuovi contratti, insieme a un diverso trattamento contabile, hanno determinato un impatto sulla situazione patrimoniale al 30 giugno 2015 di 676 milioni di euro in termini di maggiori attività materiali e relativi debiti per leasing finanziari. 

Il comunicato, infine, sottolinea che a giugno si è concluso con successo il processo di quotazione delle azioni ordinarie di Inwit, che ha comportato la cessione della quota di minoranza pari al 36,33% delle azioni ordinarie (a cui nel mese di luglio si è aggiunta la cessione del 3,64% relativo alle azioni oggetto di esercizio dell’opzione greenshoe) e un incasso, già al netto degli oneri accessori, di 784 milioni di euro. 

In più il gruppo Tim Brasil ha concluso la cessione del primo blocco di torri di telecomunicazione (4.176 siti) ad American Tower do Brasil. L’operazione ha comportato l’incasso di 1.897 milioni di reais (pari a circa 585 milioni di euro) e la contestuale accensione di un contratto di leasing finanziario (IAS 17) sulla quota parte delle torri utilizzata dallo stesso gruppo Tim Brasil, con l’iscrizione di un debito finanziario di 977 milioni di reais (pari a circa 301 milioni di euro). A conto economico è stata iscritta una plusvalenza, già al netto degli oneri accessori, di 918 milioni di reais (circa 277 milioni di euro).

A circa un’ora dall’apertura della Borsa il titolo di Telecom Italia guadagna lo 0,25%, a 1,224 euro.

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