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Stabilità: 1,4 miliardi in più a Comuni e Province

Via libera in Senato a un aumento di 1,4 miliardi di euro delle risorse destinate a Comuni e Province nella legge di Stabilità. La commissione Bilancio di Palazzo Madama ha approvato l’emendamento dei relatori sul patto di stabilità interno, definito dopo un accordo tra Governo e maggioranza.

In particolare, un miliardo arriverà da un allentamento del patto, mentre 400 milioni sono legati a minori tagli per le amministrazioni comunali.

L’intesa tra partiti e governo prevede quindi che i tagli ai Comuni contenuti nelle ultime manovre si riducano di 250 milioni. La revisione del Patto di stabilità garantirà altri 800 milioni, di cui 20 destinati ai Comuni che hanno adottato il bilancio consolidato e 180 milioni alle amministrazioni sotto i 5 mila abitanti.

A queste risorse si aggiungeranno 150 milioni per aumentare la dote del Fondo di solidarietà, che serve a garantire i servizi essenziali nei comuni di minori dimensioni. In più, i minori vincoli di bilancio assicurano alle Province 200 milioni. Restano confermati, invece, gli 1,5 miliardi di minori trasferimenti alle Regioni.

Approvata in Senato anche la proroga per salvare i precari della pubblica amministrazione, che resteranno così al lavoro fino al prossimo 31 luglio. La commissione Bilancio ha dato via libera infatti a un emendamento dei relatori al ddl stabilità per garantire i contratti in scadenza.

“Le amministrazioni pubbliche – si legge nel testo – possono prorogare i contratti di lavoro subordinato a tempo determinato, in essere al 30 novembre 2012, che superano il limite dei 36 mesi comprensivi di proroghe e rinnovi o il diverso limite previsto dai contratti nazionali, fino e non oltre il 31 luglio 2013, previo accordo decentrato con le organizzazioni sindacali”. 

Intanto, slitterà probabilmente a domani l’approdo in aula al Senato per il ddl. Lo ha detto il relatore Giovanni Legnini (Pd) a margine dei lavori in commissione Bilancio. Le votazioni in commissione riprenderanno alle 16, ma ci sono ancora circa 200 emendamenti accantonati da esaminare ed è quindi improbabile che i lavori si concludano in tempo per consentire oggi l’arrivo in Aula.
 

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