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Spagna, nel 2014 la disoccupazione è scesa di 500mila unità

La Spagna cerca di rialzarsi dalla drammatica crisi economica e occupazionale degli ultimi anni e registra incrementi significativi su Pil e occupazione nel confronto fra 2013 e 2014. Fondamentale anche il contributo della controversa riforma del mercato del lavoro all’insegna di una maggior flessibilità.

L’economia spagnola ha ingranato la marcia giusta ed è in crescita costante. A farcelo capire è l’Instituto Nacional de Estadistica, l’Istat spagnola. I dati relativi al Pil iberico forniti dall’Ine ci indicano che nel 2014 è cresciuto dell’1,4%. Le previsioni per il 2015 si attestano a un aumento del prodotto interno lordo spagnolo del 2%. La ripresa economica in Spagna è in atto da cinque trimestri consecutivi e questa serie positiva non ha fatto altro che aiutare la ripresa dell’occupazione. Nel 2014 sono stati creati oltre 430mila posti di lavoro, nell’ultimo trimestre del 2014 i posti di lavoro creati sono stati 65mila.

Questi dati si intrecciano con quelli relativi al numero di disoccupati che è sceso in maniera decisa fra dicembre 2013 e lo stesso mese del 2014. Infatti il tasso di disoccupazione è diminuito di poco più di due punti percentuali passando dal drammatico 25,73% del quarto trimestre del 2013 al comunque preoccupante 23,7% del quarto trimestre dell’anno che è appena terminato. L’unico dato che è in controtendenza rispetto a queste cifre positive sta nel fatto che il numero di disoccupati tra 3° e 4° trimestre è aumentato di 30mila unità. Un dato non molto incisivo in termini di variazioni percentuali.

I dati relativi al calo della disoccupazione sono i primi frutti del programma importante di riforme attuato negli ultimi mesi dal governo spagnolo e confermano l’inizio della risalita dagli abissi in cui sprofondata negli anni scorsi. Bisogna ricordare che la Spagna era passata da un tasso di disoccupazione dell’8% del 2007 (2 milioni di disoccupati) al 25,7% del 2013 (oltre 5,4 milioni di non occupati). Ci vorrà molto tempo per gli iberici per tornare ai livelli pre-crisi ma il dato fornito dall’Ine è un primo segnale importante sul fronte occupazionale.

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