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Sisal: dopo il SuperEnalotto l’obiettivo è la National Lottery

Photo by Michael Longmire on Unsplash)

Dal SuperEnalotto alla National Lottery. Sisal, società italiana che opera nei settori del gioco e dei servizi di pagamento con oltre 50mila punti vendita, mette gli occhi su una delle più importanti lotterie del mondo: la National Lottery britannica.

La società, che in Italia gestisce già il SuperEnalotto, ha annunciato oggi l’intenzione di partecipare alla gara indetta dal Governo inglese attraverso la Gambling Commission per gestire la lotteria per 10 anni a partire dal 2023. Si tratta di una delle licenze più ambite d’Europa, tant’è che al bando parteciperanno tutti i più grandi operatori globali del settore. 

Il processo di selezione verrà finalizzato entro la fine del 2021, quando verrà annunciato il vincitore.   

In una nota la società parla di una “sfida che Sisal intraprende nell’anno del 75° anniversario della sua nascita, segnando un ulteriore importante passo nel suo piano di sviluppo internazionale che in soli 3 anni l’hanno portata ad operare in quattro mercati e a gestire con successo due transizioni, sostituendo i precedenti operatori in Marocco e in Turchia”.

Ad affiancare Sisal nella gara per aggiudicarsi la National lottery ci sarà Barnardo’s, l’ente di beneficenza fondato da Thomas John Barnardo nel 1866 per prendersi cura dei bambini vulnerabili che oggi è una delle charity più prestigiose e riconosciute nel Regno Unito. Barnardo’s gestisce un’organizzazione di oltre 7 mila dipendenti e 14 mila volontari ed è tra le poche a poter vantare il patrocinio della Casa Reale inglese. “La partnership tra Sisal e Barnardo’s ha l’obiettivo di massimizzare il contributo alle iniziative benefiche e garantire i più alti standard di responsabilità in termini di protezione dei giocatori”.
Francesco Durante, ceo di Sisal, commenta “Abbiamo deciso di affrontare questa nuova sfida perché siamo consapevoli di avere tutte le competenze per partecipare alla gara con successo. La National Lottery è un’icona per i cittadini britannici e genera risorse molto importanti a favore del Terzo Settore”.

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