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Scienza, Mattarella: “Lo spazio sia luogo di collaborazione comune”. Ma la Nasa cerca partner per andare su Marte

Nasa

Marte? It’s a good business deal e le nostre porte sono aperte. La notizia che la Nasa, per la prima volta nella sua storia, cerchi partner privati per le missioni su Marte suscita interessi di vario genere. I soldi, prima di tutto, ma anche il prestigio e la fama per aver aiutato gli umani a sbarcare sul pianeta rosso.

La ricerca di Paperoni spaziali è conseguenza di una valutazione mista, scientifica e mercantile delle esplorazioni. L’opposto di ciò che ha detto stamattina il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Firenze. È intervenuto all’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università. Ha parlato della ricerca scientifica, dell’importanza dell’osservazione extraterrestre in rapporto ai cambiamenti climatici. Tuttavia “di fronte a tentativi di fare dello spazio interventi commerciali è necessario che esso resti un ambito collaborativo”. Ci sono segnali non distensivi, di competizione militare, mentre il mondo ha bisogno di studi e ricerche.

Alla Nasa sembrano, invece, tormentati dal budget. Mettere in vetrina il bando per futuri alleati è una trovata senza precedenti. L’ Agenzia quest’anno conta su 27 miliardi di dollari, ma il programma per l’esplorazione di Marte richiede “qualche dollaro in più”. Il Jet Propulsion Laboratory di proprietà della Nasa stessa – spiega l’Agenzia Spaziale italiana- ha lanciato una richiesta d’offerta per le industrie dal titolo “Exploring Mars Together: Commercial Services Studies”. 

Quattro linee di attività

Le linee di attività per le industrie vanno dalla fornitura di spazi tecnologici (hosting)di carichi utili a quella di servizi di imaging elettro-ottici e di comunicazione ai piccoli satelliti cubesat. Roba pregiata. È l’effetto Elon Musk sulla più grande Agenzia spaziale del mondo? Non è da escludere. Può partecipare anche lui al bando della Nasa ? È Improbabile viste le sue ambizioni. Le missioni a spaziali che organizza drenano risorse in tutto il mondo. È un abilissimo promoter. I suoi programmi possono creare (o stanno già creando?) problemi alla pianificazione della Nasa per l’arrivo su Marte. Musk ha bruciato già diversi satelliti e il suo mitico 2024, come anno dell’arrivo su Marte (senza equipaggio) è rimasto un manifesto scolorito.

L’Agenzia americana intende ricorrere a missioni a costi contenuti per raggiungere nuovi traguardi scientifici e coinvolgere una comunità più ampia – aggiunge l’Asi. All’attivo ha già il piano Clps (Commercial lunar payload services) che è parte del programma lunare Artemis, pensato per il trasporto di carichi scientifici. Lo spazio come super store del futuro, insomma, esce dalla fantascienza e ricorre ai vecchi e insopportabili capitalisti.

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