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Scadenza Irpef e Ires: rinvio dal 30 giugno al 20 luglio

Pixabay

Per alleviare il peso sulle spalle di milioni di contribuenti (sia professionisti che imprese), il governo ha deciso di far slittare le scadenze fiscali di fine giugno al 20 luglio. Lo ha annunciato il Tesoro nella tarda serata di lunedì, anticipando il contenuto di un prossimo decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri. Il rinvio è molto importante, perché significa che la scadenza Irpef viene rinviata di 20 giorni, dal 30 giugno al 20 luglio appunto. Lo stesso vale anche per la scadenza relativa all’imposta sul reddito delle società (Ires).

“Per tener conto dell’impatto dell’emergenza Covid-19 sull’operatività dei contribuenti di minori dimensioni e, conseguentemente, sull’operatività dei loro intermediari – si legge nella nota pubblicata sul sito del ministero dell’Economia – è in corso di emanazione il Dpcm che proroga il termine di versamento del saldo 2019 e del primo acconto 2020 ai fini delle imposte sui redditi e dell’IVA, per i contribuenti interessati dall’applicazione degli Indici Sintetici di Affidabilità (ISA), compresi quelli aderenti al regime forfetario. Il termine di versamento in scadenza il 30 giugno sarà prorogato al 20 luglio, senza corresponsione di interessi”.

Il rinvio non interessa tutti, ma, sostanzialmente, la platea sulla quale sono ritagliati gli Isa, vale a dire gli Indici Sintetici di Affidabilità fiscale. Nel perimetro dello slittamento rientrano quindi anche le partite Iva in regime forfettario e dei minimi. In tutto, il conteggio arriva a comprendere quasi 4,5 milioni di contribuenti potenziali.

Calcolatrice alla mano, per le casse dell’Erario le scadenze oggetto dell’ultimo rinvio annunciato dal Tesoro valgono – contando anche le imposte sostitutive – valgono un gettito pari a 29 miliardi di euro.

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