Oggi alle ore 10, in Piazza San Pietro, si apre ufficialmente il Pontificato di Papa Leone XIV, al secolo Robert Francis Prevost. È la seconda volta in poche settimane che Roma è caput mundi, centro della diplomazia mondiale: dopo i funerali di Papa Francesco, celebrati lo scorso 26 aprile, la città eterna accoglie l’inizio del ministero petrino del primo Papa statunitense della storia.
L’intronizzazione: simboli, rito e significato
La celebrazione, conosciuta come Messa d’inizio Pontificato o Messa d’intronizzazione, è uno dei momenti più solenni della vita della Chiesa cattolica. Cuore del rito sono due simboli carichi di significato: il pallio, ricevuto dal cardinale protodiacono Dominique Mamberti, che rappresenta il Buon Pastore e il legame diretto con San Pietro; e l’Anello del Pescatore, consegnato dal cardinale decano Giovanni Battista Re, simbolo della missione apostolica ed evangelizzatrice del Pontefice.
Prima della celebrazione, Papa Leone XIV attraverserà la folla in papamobile per salutare i fedeli accorsi in Piazza San Pietro e lungo via della Conciliazione. Sono attese fino a 250.000 persone e tante personalità.
Come funziona la cerimonia
Durante la cerimonia, si svolgeranno numerosi gesti simbolici che sanciscono l’assunzione del ministero petrino da parte del nuovo Papa, successore di San Pietro e pastore universale della Chiesa.
La celebrazione, che sarà trasmessa in mondovisione, simboleggia l’entrata nel pieno esercizio del mandato pontificio.
L’imposizione del Pallio Petrino è uno dei gesti più evocativi. Si tratta di una stola di lana bianca con cinque croci rosse, simbolo del Buon Pastore che porta sulle spalle la pecora smarrita (Gv 10,11), e richiama il triplice invito di Cristo a Pietro: “Pasci i miei agnelli, pasci le mie pecore” (Gv 21,15-17).
Segue la consegna dell’Anello del Pescatore, che raffigura San Pietro con la barca e la rete, richiamando la chiamata evangelica a essere “pescatori di uomini” (Mt 4,18-19). Il Papa riceve così i segni del suo ruolo di guida e testimone del Vangelo.
Nei giorni successivi si svolgeranno anche le tradizionali prese di possesso delle basiliche papali: il 20 maggio Leone XIV sarà alla Basilica di San Paolo Fuori le Mura, il 25 a San Giovanni in Laterano (cattedrale del Vescovo di Roma) e a Santa Maria Maggiore.
Negli ultimi pontificati, la liturgia ha subito alcuni aggiornamenti. Papa Benedetto XVI introdusse una distinzione tra gli atti sacramentali e quelli simbolici, con maggiore flessibilità musicale e facoltatività delle visite alle basiliche.
Roma crocevia diplomatico, chi ci sarà (e chi no)
Quasi 200 delegazioni ufficiali straniere sono attese in Vaticano. Gli Stati Uniti saranno rappresentati dal vicepresidente J.D. Vance e dal segretario di Stato Marco Rubio, entrambi cattolici praticanti. Assente, il presidente Donald Trump, in tour in Medio Oriente.
Tra i leader europei ci saranno il presidente francese Emmanuel Macron con la moglie Brigitte, il primo ministro britannico Keir Starmer, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il neo cancelliere tedesco Friedrich Merz. Presente anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, accompagnato dalla moglie Olena.
A differenza dei funerali di Papa Francesco ci sarà il presidente israeliano Isaac Herzog e poi il primo ministro canadese Mark Carney, il presidente libanese Joseph Aoun e il premier australiano Anthony Albanese, recentemente rieletto. Non ci sarà Assente il presidente argentino Javier Milei, impegnato nelle elezioni amministrative a Buenos Aires.
L’Italia sarà rappresentata al massimo livello istituzionale: il presidente della Repubblica Sergio Mattarella con la figlia Laura, la premier Giorgia Meloni, i presidenti delle Camere Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana, il ministro degli Esteri Antonio Tajani e il presidente della Corte costituzionale Giovanni Amoroso.
In parallelo con la cerimonia, sono previsti numerosi colloqui bilaterali informali tra i leader presenti, in quello che a tutti gli effetti può essere considerato un vertice multilaterale mascherato da evento religioso.
Teste coronate in Vaticano e il “privilegio del bianco”
Numerose le presenze reali. Arriveranno a Roma il principe Edoardo d’Inghilterra (fratello di re Carlo III), i sovrani di Spagna (Felipe e Letizia), Belgio (Filippo e Matilde), Lussemburgo (Guglielmo e Maria Teresa), Paesi Bassi (Willem-Alexander e Máxima), Monaco (Alberto e Charlene) e l’erede al trono di Svezia, la principessa Victoria.
Le regine cattoliche – Letizia di Spagna, Matilde del Belgio, Charlene di Monaco e Maria Teresa del Lussemburgo – potranno indossare abiti chiari grazie al cosiddetto privilegio del bianco, riservato alle regine cattoliche. Le altre seguiranno il protocollo del nero. Assente Marina Doria, vedova di Vittorio Emanuele di Savoia, pur invitata.
Una capitale blindata: il piano sicurezza
L’intronizzazione di Papa Leone XIV rappresenta un nuovo banco di prova per la macchina organizzativa della Capitale. Per la giornata di oggi, sono stati mobilitati oltre 6.000 agenti delle forze dell’ordine, 1.100 volontari della Protezione civile, mille militari e mille unità della Polizia locale. Il sindaco Roberto Gualtieri, al termine del Comitato per la sicurezza in Prefettura, ha confermato che Roma è pronta a gestire fino a 250.000 persone.
Da sabato sono già iniziate le celebrazioni per il Giubileo delle Confraternite, che confluiranno oggi nella cerimonia papale.
Roma torna simbolicamente caput mundi, crocevia della fede e della geopolitica, mentre il mondo guarda al nuovo Papa americano per coglierne i primi segnali sul piano dottrinale, ma anche su quello internazionale. La Città Eterna si conferma così al centro della scena globale.