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Roma, Palazzo Barberini si rifà il look: riaprono le 10 sale dell’Ala Nord

Dal 13 dicembre 2019 le Gallerie Nazionali di Arte Antica riaprono al pubblico 10 sale situate nell’Ala nord di Palazzo Barberini a Roma, completamente restaurate e con un nuovo percorso espositivo, organizzato secondo un ordine cronologico e geografico, dal tardo Cinquecento al Seicento. 

Flaminia Gennari Santori, direttore delle Gallerie Nazionali di Arte Antica sottolinea che “il riallestimento delle 10 sale dedicate al Seicento rappresenta il necessario proseguimento del lavoro di rinnovo iniziato lo scorso gennaio nell’ala sud del Palazzo, inaugurata ad aprile; il prossimo ottobre interesserà le sale dedicate al Cinquecento e si concluderà poi nel 2021, quando verrà riallestito anche il piano terra. Si tratta del frutto di nuovo impianto concettuale del Museo a cui penso dal mio insediamento, nel dicembre 2016, e che focalizza a Palazzo Barberini una struttura espositiva narrativa dal Medioevo al Settecento, cercando di valorizzare anche la storia del palazzo e dei Barberini, lasciando integra la quadreria settecentesca a Galleria Corsini”. 

Il restauro ha interessato le strutture architettoniche, l’impianto di illuminazione, la grafica e gli apparati didattici, con nuovi pannelli esplicativi, in modo tale da adeguare le sale al rinnovo dell’Ala sud, rinnovata e inaugurata lo scorso aprile.

Le Gallerie Nazionali di Palazzo Barberini dedicano 550 mq di spazio espositivo ai capolavori seicenteschi, offrendo un percorso espositivo della pittura di Caravaggio e della sua influenza in Italia e in Europa. 

Sono 80 le opere selezionate che è possibile ammirare da un’ala all’altra del palazzo, attraverso il Salone Pietro da Cortona e la Sala Ovale. Un percorso espositivo circolare, in cui i visitatori potranno apprezzare le opere, valorizzando gli assi visivi da un capo all’altro del piano nobile, dallo scalone di Bernini a quello di Borromini. 

Si inizia con la sala dedicata al tardo manierismo romano e internazionale, con opere di Siciolante da Sermoneta, Pietro Francavilla, Girolamo Muziano, Marcello Venusti, Jacopo Zucchi, e Jacob de Backer, Joseph Heintz, Jan Metsys.

A seguire la sala dedicata ai veneti di fine Cinquecento con opere di Tintoretto, Palma il Giovane e un interessante dipinto Venere e Adone di Scuola di Tiziano. In questa sala trovano spazio anche due opere di El Greco. 

Nella Galleria, saranno esposti alcuni dipinti dedicati alla pittura di genere, fra cui due quadri di Bartolomeo Passerotti, il Diluvio universale di Scuola di Jacopo Bassano e alcune tele mai prima esposte di Frans Francken il Giovane.

A seguire una piccola sala, aperta alla visita del pubblico per la prima volta, è dedicata esclusivamente all’Altarolo portatile di Annibale Carracci.

Anche la sala successiva, con affreschi di fine Cinquecento, viene inserita per la prima volta nel percorso espositivo e contiene tre paesaggi di Paul Bril dedicati ai Feudi Mattei. 

Tre sale sono dedicate a Caravaggio e al caravaggismo: la prima, che offrirà una nuova veduta sul giardino, accoglie la Giudittae Olofernedi Caravaggio, con opere di Giovanni Baglione, Orazio Borgianni, Bartolomeo Manfredi e Carlo Saraceni. Nella seconda sarà esposto da giugno 2020 il Narciso, attribuito a Caravaggio, e opere del Candlelight Master, di Ribera, di Simon Vouet. La terza viene dedicata ad altri temi caravaggeschi: sono qui riuniti il San Francesco di Caravaggio e opere di Orazio Gentileschi, Bartolomeo Manfredi, Astolfo Petrazzi, Bernardo Strozzi.

Il nuovo percorso espositivo si conclude nelle ultime due sale: la prima accoglie le opere dei caravaggeschi europei, quali Trophime Bigot, Angelo Caroselli, Valentin de Boulogne, Giovanni Serodine, Lionello Spada, Matthias Stom, Michael Sweerts, Hendrick Terbruggen e Simon Vouet.

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