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Rider, a Bologna la consegna è etica

Consegne Etiche sito ufficiale

Mentre la politica e i sindacati nicchiano, e a difendere i diritti delle migliaia di rider in tutta Italia ci ha dovuto pensare la Procura di Milano, che ha inflitto una maximulta alle app di consegna a domicilio, obbligandole ad assumerli tutti, c’è qualcuno che già si è organizzato per rendere il mondo del lavoro un posto migliore. Non solo a parole, ma nei fatti. A Bologna già da qualche mese opera Consegne Etiche, la prima piattaforma cooperativa di consegne a domicilio che si definisce “dalla parte dei commercianti locali, dei fattorini, dei cittadini e dell’ambiente”. E lo è.

Intanto i fattorini, che come ha ricordato la Procura di Milano “sono cittadini e non schiavi”, se aderiscono a Consegne Etiche vengono immediatamente regolarizzati, con una paga oraria netta di 9 euro, molto di più dei 5,5 euro lordi percepiti secondo l’attuale trattamento e anche dei 7,5 euro lordi incassati da coloro che lavorano per le poche app (ad esempio JustEat e MyMenu sono tra queste) che hanno iniziato ad assumere i loro rider. “Consegne Etiche – spiega il sito – è l’alternativa alle piattaforme che estraggono profitti da lavoro e diritti, con un nuovo modello di sviluppo sostenibile. Le consegne vengono effettuate da fattorini pagati in modo degno, non pesano sui commercianti e hanno impatto zero sull’ambiente”.

La formula è a costo zero per il commerciante, che invece sulle altre piattaforme più note arriva a pagare fino al 30% di commissione. L’iniziativa, che si è dotata anche di un preciso codice etico, è nata grazie alla sinergia tra due cooperative, Dynamo e Idee in movimento, con il supporto del centro universitario per la formazione e la promozione dell’impresa cooperativa AlmaVicoo, e il coordinamento di Fondazione per l’Innovazione urbana e Comune di Bologna.

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