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Referendum 8-9 giugno: c’è tempo fino al 4 maggio per registrarsi al voto fuori sede. Ecco come fare

Imagoeconomica

Entro domenica 4 maggio, gli studenti fuori sede possono fare richiesta per votare nel comune di domicilio temporaneo in vista dei cinque referendum che si terranno l’8 e il 9 giugno. Oltre agli studenti, anche le persone che, per motivi di lavoro o cure mediche, devono soggiornare lontane dalla propria residenza per almeno tre mesi (inclusi i mesi in cui si terrà il referendum), hanno la possibilità di votare nel comune di domicilio temporaneo.

Come registrarsi per votare da fuori sede ai referendum dell’8-9 giugno

Per partecipare ai referendum, è necessario presentare la domanda al comune di domicilio temporaneo. La richiesta consiste nella compilazione di un modulo disponibile sul sito del ministero dell’Interno e deve essere accompagnata da:

  • una copia di un documento di riconoscimento valido
  • una copia della tessera elettorale
  • una copia di un documento che certifichi la condizione di elettore fuori sede (ad esempio, certificato di iscrizione all’università, contratto di lavoro, o documento che attesti lo stato di cure mediche).

Inoltre, l’elettore può dichiarare la sua disponibilità a essere nominato presidente o componente di sezione elettorale speciale per il voto fuorisede nel comune di domicilio temporaneo. La domanda può essere revocata entro il 14 maggio, cioè 25 giorni prima della consultazione.

Cosa accadrà dopo la registrazione

I comuni di domicilio temporaneo hanno tempo fino al 3 giugno per inviare l’attestazione di ammissione al voto, che può essere inviata anche via email. Durante il voto, gli elettori devono presentare: l’attestazione di ammissione al voto, la tessera elettorale e un documento di identità.

I referendum di giugno: per cosa si vota?

I seggi per i referendum apriranno domenica 8 giugno dalle 7 alle 23 e lunedì 9 giugno dalle 7 alle 15. Perché i referendum siano validi, sarà necessario raggiungere il quorum del 50% più uno degli aventi diritto al voto.

Dei cinque quesiti referendari, quattro riguardano il mondo del lavoro:

  1. Licenziamenti illegittimi: reintroduzione della tutela reale per i lavoratori licenziati senza giusta causa.
  2. Indennizzo per licenziamento: eliminazione del limite massimo di indennizzo per i lavoratori licenziati ingiustamente nelle piccole imprese (con meno di 15 dipendenti).
  3. Contratti a termine: abrogazione delle normative che facilitano l’uso dei contratti a termine, per promuovere occupazione stabile.
  4. Sicurezza sul lavoro: abrogazione di disposizioni che riducono le responsabilità delle imprese nella prevenzione degli infortuni.

Il quinto quesito riguarda invece il diritto alla cittadinanza, con la proposta di ridurre da 10 a 5 anni il requisito di residenza legale per poter richiedere la cittadinanza italiana e trasmetterla ai figli minorenni.

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