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Questa settimana Btp all’esame di Fitch e i riflettori di Piazza Affari su Atlantia e Gemina

FIRSTonline

ASIA IN RIALZO. I BTP AFFRONTANO L’ESAME FITCH.
LE NOZZE ATLANTIA-GEMINA AL TEST DI PIAZZA AFFARI

Quanto può pesare la retrocessione di Fitch? Come è noto, venerdì sera l’agenzia ha tagliato il rating emittente a lungo termine dell’Italia a ‘BBB+’ da ‘A-‘ con outlook negativo a seguito del “risultato inconcludente” delle elezioni politiche del 24-25 febbraio. Confermato il rating sul breve termine a ‘F2’.

La scure di Fitch arriva alla vigilia delle aste di metà mese. Domani è in programma l’asta Bot a 12 mesi, seguita mercoledì dai Btp a 3 anni e dai Ccteu. E’ assai improbabile che il downgrading abbia un effetto immediato. Come ha sottolineato il ministro dell’Economia Vittorio Grilli l’impatto delle agenzie sul mercato negli ultimi mesi si è rivelato meno forte che in passato. Ma il segnale più inquietante potrebbe venire da un ulteriore calo dello spread tra i titoli italiani e quelli spagnoli, anche loro in asta domani.

Prima della notizia di Fitch, comunque, sul mercato dei titoli di Stato il miglioramento era stato netto. Lo spread Btp/Bund era sceso in giornata sotto quota 300 per poi andare a chiudere a 305, in calo di 3 punti base. Il rendimento del Btp decennale era sceso al 4,58%. Fortissimo il balzo del Bono decennale spagnolo, con il rendimento giù al 4,73% a solo 15 punti di spread rispetto al Btp.

GLI INDICI

Non spaventa troppo i mercati asiatici l’escalation della crisi coreana. L’indice Asia Pacific è salito stamane ai massimi da 19 msi. La Borsa di Seoul arretra dello 0,2%.

In rialzo Tokyo +0,17% sull’onda dei dati in arrivo dagli Usa e dello yen più debole. Il neo governatore della Boj, Kuroda, ha anticipato che non esclude l’acquisto di derivati da parte della banca centrale.

Avvio negativo invece per la Cina dopo l’annuncio dei dati della produzione industriale nei primi due mesi dell’anno: +9,9%, il risultato più debole dal 2009.

Wall Street riparte oggi da livelli stratosferici: l’indice Dow Jones +0,47% ha chiuso la settimana a 143 punti, su livelli prossimi al record storico. L’indice S&P500 è in rialzo dello 0,45%, in avvio di seduta aveva toccato un nuovo massimo degli ultimi 5 anni e mezzo. Il Nasdaq è salito dello 0,38%. La spinta al mercato è arrivata dai dati sull’occupazione: 236.000 nuovi posti di lavoro a febbraio, 79.000 più di gennaio e ben oltre le aspettative (165.000). Nel settore privato la variazione netta è positiva per 246.000 posti di lavoro (attese a 170.000).

La disoccupazione negli Stati Uniti scende al 7,7% da 7,9%, torna sui livelli del 2008.

Per la Borsa di Milano la settimana scorsa si è chiusa con una variazione positiva del 3,2% che porta la performance da inizio anno a -0,4%, unica negativa nel panorama europeo a causa evidentemente delle fortissime incertezze politiche.

L’indice complessivo delle Borse europee Stoxx 600 è salito oggi dello 0,7% e ha chiuso la settimana con +2,1%. La performance da inizio anno è +5,5%.

Tutte le Borse europee sono salite venerdì , ma a fare la corsa maggiore sono state quelle di Italia e Spagna, i due Paesi le cui economie stanno maggiormente soffrendo per la recessione in atto.

La Borsa di Milano ha messo a segno un rialzo dell’1,6%.

La Borsa di Madrid ha guadagnato il 2,8%

PIAZZA AFFARI: DA SEGUIRE BANCHE ED IMPREGILO

Sotto i riflettori stamane Atlantia e Gemina. Venerdì sera sono stati annunciati i rapporti di concambio in vista della fusione tra le due società, destinata a dare il via alla creazione di un gruppo leader nel campo delle infrastrutture. Il piano prevede il concambio di 1 azione ordinaria Atlantia ogni 9 della holding che controlla gli Aeroporti di Roma. Numeri abbastanza vicini alle quotazioni di giovedì, le ultime disponibili prima della sospensione: Atlantia +3,16% aveva chiuso a 12,74 euro contro Gemina +1,47% a quota 1,385. Il rapporto era pari 9,19 Gemina per 1 azione Atlantia.

Grande attesa per i cda bancari chiamati ad approvare i conti d’esercizio e a svelare la strategia dei dividendi. Domani si riunirà il vertice di Banca Intesa, venerdì sarà a volta di Unicredit.

Il finale di settimana è stato positivo per il settore: a tirare il gruppo è Mediobanca +3,9%, seguita da Unicredit +2,8%. Intesa +1,6%, Banco Popolare +2,9%.

Attesa anche per i risultati del cda di domenica di Impregilo, dedicato al parere degli indipendenti sull’Opa lanciata da Salini e alla maxicedola dopo la cessione di Ecorodovias.

Venerdì, però, sono stati i titoli dell’industria a guidare il rialzo.

Fiat+5,5%, Finmeccanica+5,5%, Pirelli +2,7%, StM +1,9%.

Telecom Italia è salita del 3,9% in una giornata di generali rialzi per tutto il settore delle tlc europeo, guidato da France Telecom che ha guadagnato il 3,6%.

Per Mediaset il rialzo è stato del 4,3%.

A mettersi in luce nel paniere principale sono anche alcune utility. Enel Green Power +4,1%, A2A+4,1%.

Tra i petroliferi forte rialzo di Saipem +3%. Eni ha chiuso in calo dello 0,1%.

Nel risparmio gestito balzi positivi per Mediolanum+3,3% e Banca Generali +5%. Marcia indietro di Azimut-1,6%.

Generali è salita del 2,5%, Unipol del 3%.

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